Mentre Kolarov parlava in conferenza, Dzeko era alle prese con i suoi dubbi. Perché il problema muscolare alla coscia destra se lo porta dietro da Udine e ieri si è fatto risentire. Tanto da metterlo in dubbio, con Di Francesco che deciderà solo in extremis, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Chi invece non sarà preservato è Aleksandar Kolarov. Ieri il serbo ha deciso di accendere la sfida a modo suo. "I tifosi è normale che siano arrabbiati, possono esprimere la loro opinione allo stadio, ma devono anche essere consapevoli che di calcio capiscono poco. Quelli della Roma ma non solo, dico i tifosi in generale. A me piace il tennis, sono cresciuto con il basket, ma non ci capisco niente, posso fare il tifoso. Ma non mi permetterei mai di mettermi a parlare di come dovrebbe giocare Djokovic. Posso essere arrabbiato se perde, ma non parlare di tattica. E invece si chiacchiera tanto, si spreca fiato, ma alla fine non si vince mai".
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Kolarov zittisce i tifosi: “Di calcio capiscono poco”
Il serbo: "Possono tifare, non parlare di tattica". E sui social scoppia il putiferio. Dzeko è a rischio
Subito dopo la conferenza, è iniziato il tam tam su radio e social, con tanti tifosi che si sono sentiti chiamati direttamente in causa. Qualcuno gli ha rinfacciato il suo passato nella Lazio, qualcun altro si è limitato a ricordargli la classifica, qualcun altro ancora lo ha invitato a metterci più voglia e personalità in campo, piuttosto che a parole. Ma c’è anche chi si è schierato apertamente con il terzino serbo. Kolarov poi è andato oltre: "A Madrid, all’andata, non è stata la solita Roma di Champions. Ma stavolta giochiamo in casa, dobbiamo partire forte e pensare a vincere. La differenza di rendimento tra campionato e Champions ritengo sia solo una coincidenza. Non penso si siano sottovalutato “piccole” come Udinese, Spal, Bologna e Chievo, anche se sono partite che la Roma deve vincere anche in otto. Ma sono sicuro che alla fine entreremo tra le prime 4, che è il nostro obiettivo. Mi piace giocare in momenti di difficoltà, da cui si esce solo se hai uomini veri. E la Roma penso li abbia".
Il concetto sui tifosi era stato già lanciato da Di Francesco, anche se in modo più edulcorato: "Noi siamo imbufaliti come loro, che da noi devono pretendere sempre massimo impegno e serietà. Ma se mi vengono a parlare di formazioni o di scelte allora mi arrabbio". Già, intanto oggi sarà la 18a formazione diversa su 18 gare, e c’è la tentazione di fare la difesa a tre, come con il Barcellona nella scorsa Champions.
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