Metti insieme Stati Uniti e Real Madrid e il gioco è fatto. La meta preferita delle vacanze — oltre che i soccer field nei quali in passato aveva pure pensato di finire la carriera — e la seconda squadra per cui batte il cuore. Real Madrid-Roma non poteva essere disegnata meglio che con un gol vincente di Francesco Totti a Dallas, al Cotton Bowl, stadio che mancava nella speciale collezione del capitano. Ecco: Totti è riuscito a far alzare in piedi anche i 57mila spettatori del Texas, quasi tutti con la maglia dei blancos, arrivati lì per strappare un selfie a Cristiano Ronaldo anche a costo di far invasione di campo, e invece trovatisi ad applaudire il numero 10 della Roma al momento della sostituzione.
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Infinito Totti: «Sì, è Roma da scudetto»
Una squadra che prevede come azione ideale il lancio del Capitano per le saette Gervinho e Iturbe.
QUEL FLIRT Totti e il Real è una storia vecchia, un flirt che anni fa poteva sbocciare in un amore profondo e invece ha vinto la Roma, anche lì. Ecco perché gli brillavano negli occhi, nella tremenda confusione della mixed zone di Dallas, quando confessava che sì, «è stata una grande emozione sentire quegli applausi. Poi il Real è la mia seconda squadra, a cui avevo già segnato (tre volte, ndr ). Ecco, rispetto ad allora diciamo che sono più esperto». Esperto anche nella valutazione. E così si capisce dall’espressione del suo volto che questa Roma gli piace. Che capisce come stia nascendo una stagione dalle prospettive interessanti: «Siamo stati costruiti per vincere lo scudetto, dobbiamo lottare per farlo e pure per arrivare il più lontano possibile in Champions. Al momento questa squadra la metto dietro alla Roma di Capello (tricolore nel 2001, ndr ) solo perché quella ha vinto. Ma c’è un grande gruppo proprio come allora e io spero di ripetermi». E proprio per evitare ripetizioni Totti ha pure sposato in pieno l’attacco di Pallotta a Tavecchio: «Io sono d’accordo con il presidente», tanto per non lasciare dubbi.
GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVISTA A TOTTII COMPLIMENTI Dubbi che su di lui non ha mai avuto Carlo Ancelotti, uno dei primi a complimentarsi con Totti dopo la partita. I due si erano incrociati già prima, quando il capitano aveva regalato al tecnico una maglia con dedica «A mister Carletto, sei il numero 1». Poi è stata una sfilata di mani tese e di abbracci. Quelli con Pallotta, sceso negli spogliatoi a fine partita ad applaudire tutta la squadra. E pure i saluti affettuosi con Xabi Alonso e Sergio Ramos, i più rapidi a incrociare lo sguardo del numero 10. Perché la rete vittoria ha fatto il giro del mondo. In Spagna titolavano: «Totti elimina il Real dalla Champions estiva». Negli States si è fatto largo anche nei quotidiani sportivi, tra baseball e football ieri c’era spazio anche per il sorriso del capitano romanista.
MERCATO Sorrisi che magari aumenteranno se dal mercato arriveranno altre sorprese. Un mercato disegnato intorno alla figura di Totti, 38 anni a settembre e ancora cuore del mondo Roma. E allora non c’è da stupirsi se nelle idee di Garcia l’azione ideale è quella che prevede il lancio in verticale di Totti per le saette Gervinho e Iturbe. Così è stata pensata la Roma. Magari con qualche ritocco ancora da chiudere: Ferreira Carrasco rientra in quella categoria, i rallentamenti dell’affare sembrano legati a un’uscita da effettuare (Ljajic?). Ma c’è bisogno di una freccia in più anche in difesa. E allora Garcia ha fatto il nome di Darmian, vecchio pallino di Sabatini, che è pronto a intavolare una trattativa con il Torino sulla base di un prestito oneroso con diritto/obbligo di riscatto, sulla scia di quanto fatto con Astori. Un modo per convincere Totti che questa Roma vale quanto quella di Capello.
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