Il quasi deb e il mago. Baroni-Ranieri da brividi: il primo derby o il record?

Il quasi debuttante (nei derby) contro il sempre vincente (nei derby e non solo). All’andata, lo scorso gennaio, l’esordiente, Marco Baroni, pagò dazio contro quello che diventò l'uomo dei cinque derby vinti su cinque, Claudio Ranieri. È stata una vigilia tranquilla quella dei due tecnici delle romane. Misurata nei modi e nelle parole. Ma nessuna sorpresa, perché se c’è una cosa che accomuna più di tutte Marco Baroni e Claudio Ranieri è la grande signorilità. E non sono mancati i complimenti reciproci. Ranieri è stato tra i pochi a dare una lettura "buonista" del k.o. della Lazio in Norvegia. Dopo aver perso il primo, scrive Stefano Cieri su 'La Gazzetta Sportiva' - Baroni non può permettersi di fare ancora flop nella stracittadina. Sarebbe una grave macchia, anche perché significherebbe il sorpasso della Roma in classifica ed allontanerebbe dunque il traguardo della qualificazione in Champions. Ranieri vuole invece chiudere il suo cammino dei derby con la sesta vittoria su sei. Saranno la solita Lazio e la solita Roma stasera all’Olimpico. Entrambi proveranno a mettere le mani sulla partita con le rispettive caratteristiche. Alla Roma riesce puntualmente e con estrema naturalezza da parecchio tempo a questa parte. La Lazio, invece, da un paio di mesi procede a singhiozzo. Servirebbe quindi la vera Lazio, Baroni la cerca rimescolando un po’ le carte rispetto al match di giovedì in Norvegia e puntando tutto sui rientri di Rovella e Castellanos. Ranieri ripropone Celik in difesa (gli farà posto Hummels) e punta sulla coppia Paredes-Kone in mezzo al campo. Davanti, alle spalle di Dovbyk, insieme con Soulè ci sarà quel Lorenzo Pellegrini che all’andata - ripescato a sorpresa da Ranieri - indirizzò il derby verso Trigoria.