rassegna stampa

Il calcio cerca pace. Spunta un’ipotesi: Abodi per uscire dal caos

La corsa alla presidenza della Figc: Aic e Lega Pro lo sostennero contro Tavecchio, piace pure in A

Redazione

Nel calcio italiano servirebbe un po’ di pace e un presidente della Figc che unisca e non divida, capace di superare il solito scenario, con componenti e leghe inchiodate alle loro granitiche posizioni e incapaci di mischiare le carte alla ricerca di una soluzione, scrivono Valerio Piccioni e Alessandro Catapano su La Gazzetta dello Sport.

La ricerca di questo profilo è aperta. Un profilo che potrebbe rispondere alla storia di Andrea Abodi, apprezzato presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, ex numero 1 della Lega B, candidato sconfitto di misura (45,97 per cento dei voti) un anno e mezzo fa con diffusi riconoscimenti (e forse con qualche rammarico) anche da chi gli preferì Tavecchio.

Abodi è in grado di provare a superare quel dualismo "Ribelli" (Lega Pro, Dilettanti, Assocalciatori, Aia) -Resto d’Italia (Lega A, Lega B, Allenatori) in cui i primi sono nettamente in vantaggio, ma faticano a trovare un candidato e rischiano di impantanarsi nella "sindrome da 29 gennaio", le ultime elezioni, quando non si misero d’accordo e consegnarono il pallone al commissario.

Abodi è apprezzato sia fra i club professionistici, sia fra quelli della Lega dilettanti tanto che anche i rapporti con Cosimo Sibilia sono buoni. Il tema stadi-impianti è un territorio da dove passano un po’ tutti e nel quale è stata riconosciuta la preparazione e il dinamismo di Abodi. E se Sibilia optò per Tavecchio, non va dimenticato che i suoi grandi elettori di quel 6 marzo 2017 furono proprio Gabriele Gravina e Damiano Tommasi (con cui Abodi ha recentemente firmato la convenzione Aic-Credito Sportivo).

In ogni caso il nome di Abodi avrebbe un senso solo in caso di...pace. Insomma, fuori da una logica di blocco contro blocco. Lo stesso potrebbe dirsi per Beppe Marotta, spinto a candidarsi alla presidenza da alcuni club di A e B .