Ci piace ricordarla così, un po’ chioccia e un po’ guerriera. Maria Sensi è stata il simbolo di quella Roma più vicina a Campo Testaccio che alle scrivanie lucenti degli uffici bostoniani, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Il modo in cui, se occorreva, provava a placare con dolcezza l’eloquio senza ipocrisie di suo marito Franco o, all’opposto, la maniera con cui difendeva da tigre sua figlia Rosella è stato lo specchio di un’era che finiva. Maria Sensi è stata sì moglie e madre di presidenti, ma soprattutto una tifosa. Pronta persino a scendere letteralmente in strada (in Via Allegri) per difendere la Roma da presunti torti arbitrali. Era il novembre 2002. Mille anni fa.
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Guerriera e chioccia di un calcio scomparso
Maria Sensi è stata sì moglie e madre di presidenti, ma soprattutto una tifosa. Il simbolo di quella Roma più vicina a Campo Testaccio che alle scrivanie lucenti degli uffici bostoniani
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