"Non è uno spareggio per il ruolo di anti-Juve ma la sfida di sabato contro il Napoli ha un sapore particolare. Ed è un passaggio fondamentale per chi ha ambizioni da scudetto. Quindi non è un spareggio ma insomma…". Parola di Eusebio Di Francesco, intervenuto ieri al Festival del Calcio di Firenze. Dalla favola Sassuolo, allo stress della Capitale: un salto triplo, ma contro Sarri ha delle buone statistiche, ricorda Luca Calamai su "La Gazzetta dello Sport". Nell’ultimo campionato sono stati due pareggi. E nella stagione precedente la squadra partenopea perse a inizio torneo in casa del Sassuolo. "Ma era un Napoli tatticamente diverso. Giocava il 4-3-1-2. Più verticalizzazioni. Sarri poi ha resettato tutto. E ha avuto la fortuna di avere alle spalle una società che gli ha dato il tempo per sviluppare le sue idee. È partito male, ma è stato aspettato. Ora il Napoli gioca a occhi chiusi. La forza del progetto di Sarri sono le catene di destra e sinistra. Il Napoli non fa mai appiattire le sue linee".
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Il tecnico sa come mettere in crisi il Napoli: "Sfida da scudetto, anche se la squadra favorita resta la Juventus"
Ecco uno stralcio delle altre dichiarazioni del tecnico della Roma:
Cosa le dice in questo momento la classifica?
«Che la Juve è ancora la favorita. A me dispiace non aver giocato con la Samp. Non è detto che avremmo vinto, però quella partita in meno si vede in classifica e infastidisce dal punto di vista psicologico. Peserebbe di meno se battessimo il Napoli».
È ancora convinto della scelta Roma?
«Da calciatore scelsi la Roma perché convinto dal presidente Sensi. Avevo opzioni anche più importanti. Anche stavolta avevo altre possibilità, ma è stata una scelta di sentimento. Come allora. Con altre società non era scoccata la scintilla».
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