rassegna stampa

Gol, sfide e tante tensioni: Roma-Juve è un romanzo

Dal 5-0 di Testaccio che ispirò un film, ai 4 gol del "Zitti e tutti a casa". Ma pure la rete di Cuccureddu che nel ‘73 valse lo scudetto all’Olimpico

Redazione

Roma-Juve è la storia di un 5-0 da cui poi è stato tratto un film, ma anche di bandierine rotte, fuochi di paglia e dimissioni improvvise (la squadra di Ferrara che batte Spalletti), di sfide storiche e sentite oltremisura, anche oltre la storica rivalità che accompagna due realtà che più diverse non potrebbero essere, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".

Una rivalità che nasce negli Anni 30, quando i bianconeri violano per la prima volta Campo Testaccio da primi in classifica battendo la squadra di Volk e Ferraris IV per 3-2. L’anno successivo una delle partite indimenticabili della storia giallorossa: la Juve arriva a Roma in procinto di vincere lo scudetto, di fronte trova una squadra perfetta che sogna ancora la rimonta (come oggi, praticamente) e stravince 5-0. Una giornata storica, che ispirò un film, ma che non servì per conquistare il titolo. Altra vittoria memorabile per la Roma, che cercava di frenare la corsa bianconera allo scudetto, è quella del 1958, quando i giallorossi batterono 4-1 Sivori e Boniperti. Passano gli anni, ma la storia è – più o meno – sempre la stessa: Juve in corsa per il titolo, Roma che gioca per l’orgoglio e poco altro.

Fa eccezione il campionato ‘82-83, quando i bianconeri vincono 2-1 il 6 marzo a Roma, ma non riescono ad impedire la corsa romanista al 2° scudetto. Anche nell’anno del 3° tricolore la Roma non riesce a battere la rivale in casa, e neppure in trasferta, ma il 2-2 di Torino firmato Nakata e Montella è considerato come una delle partite più importanti – se non la più importante – del campionato. Nel 2001 fu la Juve che non riuscì a rimontare, 15 anni prima invece toccò ai giallorossi, che però schiantarono i rivali 3-0 con gol di Graziani, Pruzzo (che festeggiò sotto la Sud togliendosi la maglia) e Cerezo.

La maglia se la tolse anche Cassano quando, nel 2004, è protagonista con Totti di un 4-0 storico, in cui il capitano zittisce Tudor con le dita che mimavano i 4 gol e a casa. Quella Roma, guidata da Capello, non fece vedere palla alla squadra di Lippi, ma non bastò a contendere lo scudetto al Milan. Scudetto, appunto, la parola chiave di oggi: la Juve conquistò all’Olimpico quello del 1973 con un gol di Cuccureddu a 3 minuti dalla fine, dopo che Spadoni nel primo tempo aveva portato in vantaggio la Roma e Altafini pareggiato nella ripresa. Una storia che oggi a Trigoria nessuno vorrebbe ripetere. A Torino, invece, ci metterebbero la firma.