Nonostante stia vivendo la sua stagione meno brillante da quando è alla Roma, Nainggolan resta l’arma tattica nelle mani dell’allenatore, è il toro che scateni o trattieni in base alle condizioni della partita. Contro Mazzarri la Roma non la vedeva mai, così Di Francesco ha deciso di spostare Nainggolan nella posizione di trequartista. Magia, Roma sbloccata, password inserita con successo, tre gol, tre punti. E due assist.
rassegna stampa
Gol? No, assist. Nainggolan s’è geneticamente modificato
Meno impiegato e poco brillante sotto porta, ma sempre decisivo. Specie sulla trequarti
Siamo di fronte a un Nainggolan geneticamente modificato, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". Che eccelle dove non ha mai avuto picchi elevatissimi di rendimento. E che invece pecca dove si pensava non avesse rivali, nell’esplosività, nei duelli. Dov’è Radja? Pensi che sia un fatto fisico, ma chissà che non abbia un peso pure la componente psicologica. Nainggolan ha segnato il match con due assist in 45 minuti, tanti quanti ne aveva messi insieme in tutto lo scorso campionato. È una tendenza, non un episodio. E si va accentuando nelle ultime settimane. In totale in campionato Radja è a quota 7 assist: meglio di lui in Serie A solo Luis Alberto e Candreva (8).
Nainggolan incide, in ogni caso. Non lo fa più con i gol (l’anno scorso a questo punto era già a quota 10 stagionali, ora è a 2), si rende utile con l’ultimo passaggio, dote che tra i centrocampisti della Roma non è poi così comune. E Di Francesco può sperare in un finale in crescendo. Nainggolan ha corso fin qui per 2.623 minuti, un anno fa di questi tempi era già oltre la soglia dei 3mila (3.026’ per l’esattezza). Ergo: c’è ancora benzina, il punto è che Nainggolan si sta rapidamente trasformando da un’auto di rally a una di Gran Turismo. Ora sta a Di Francesco, di volta in volta, metterlo nelle condizioni migliori di far male all’avversario.
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