Adesso resta solo il sogno del campionato per provare a vincere qualcosa. Un sogno complicato, difficile, per qualcuno anche utopistico. Da ieri il futuro di Luciano Spalletti è ancora un po’ più lontano di prima dalla Roma. "Io non ho messo nelle mani di nessuno il mio destino, ce l’ho in mano solo io perché è mio – dice alla fine Spalletti –. Nel peggiore dei casi, l’ho messo in mano ai miei calciatori. Se si pensa che dobbiamo vincere perché siamo forti, poi bisogna prendersi le proprie responsabilità. Ma ora c’è un altro traguardo, le partite di campionato che mancano e la straordinaria posizione di classifica in cui ci troviamo. Lo scorso anno quando sono arrivato eravamo a -12 dal Napoli, adesso siamo con loro a cercare di ridurre la distanza dalla Juve. Il mio futuro? Non è il momento di parlarne". Già, anche se poi è una delle chiavi per il finale di stagione. "Io sono stato al gioco che siamo fortissimi – continua il tecnico –, quindi se non vinciamo, qualcosa deve succedere. Con il Lione si poteva andare avanti e anche con la Lazio non abbiamo avuto la personalità che dovevamo avere negli episodi chiave. Perché è successo? Evidentemente anche io ho delle responsabilità".
rassegna stampa
Futuro Spalletti: “Senza trofei qualcosa accade. Resta la Juve…”
"Qualificazione persa all’andata. Deluso, ma questo è il verdetto del campo"
[fncgallery id="603513"]
Ora bisognerà capire soprattutto quale sarà il contraccolpo a livello psicologico: "Vedremo, si tratta ora solo di lavorare e far scorrere il tempo – dice ancora Spalletti –. La sconfitta ci dispiace, sono deluso, non possiamo modificare il passato, dobbiamo essere attenti a programmare il futuro. Ora dobbiamo portare avanti questa classifica fino in fondo. Lo scudetto? Se lo chiedi ai giocatori loro ti dicono di sì, ma poi bisogna pensare ad altre cose, a programmare. Dobbiamo prendere atto di quello che è il verdetto del campo e fare un’analisi corretta. Abbiamo fatto grandi numeri, ma anche sbagliato due appuntamenti importanti. In questa sfida siamo stati condizionati dalla partita d’andata, il primo gol ha cambiato la psicologia della partita".
© RIPRODUZIONE RISERVATA