rassegna stampa

Florenzi e Kolarov, tandem infaticabile per la riscossa Roma

Niente riposo in vista dello Shakhtar, stasera contro il Torino ancora in campo per aiutare la squadra ad uscire definitivamente dalla crisi

Redazione

La vigilia di Roma­-Torino, per Alessandro Florenzi, resterà indimenticabile, come per tutti i suoi compagni che ieri erano a Firenze a salutare Davide Astori. Lo spettacolo continua, il calcio pure, e stasera proprio lui e la Roma saranno i primi a scendere in campo dopo la morte del capitano della Fiorentina. "Ciao Davide" sulle magliette, il ricordo dell’Olimpico, i pensieri che vanno e vengono, e allora anche il compleanno, domenica, per Florenzi sarà più triste del solito. Meglio concentrarsi sul pallone, però: stasera come martedì, perché stasera come martedì, salvo sorprese, Florenzi sarà il titolare della fascia destra. A sinistra, invece, ci sarà Kolarov, visto che Silva non è ancora pronto per giocare dal primo minuto. Florenzi, invece, in teoria il sostituto lo avrebbe pure, e cioè l’ex Toro Bruno Peres. Ma il brasiliano gioca poco e non è un punto di riferimento, Alessandro invece sì, e vorrebbe continuare ad esserlo pure in futuro, anche se la trattativa per il rinnovo di contratto non è ancora nel vivo. Da quando è rientrato, a metà settembre, ha saltato solo due partite di campionato, contro Chievo e Milan, la sfida contro l’Atletico Madrid in Champions e quella in Coppa Italia, proprio contro il Torino. Per il resto sempre presente, con 17 partite disputate per intero. Impegno che vedrà ancora una volta Kolarov dal primo minuto. Si è riposato contro l’Udinese, e prima ancora contro il Bologna ad ottobre, in Coppa Italiaera un altro di quelli che non c’era e all’andata è stata una sua pennellata su punizione a regalare tre punti alla Roma. Quella era una squadra che viaggiava col vento in poppa, e che quel giorno raggiunse l’undicesima vittoria esterna di fila, eguagliando l’Inter di Mancini, questa invece, per bocca del suo stesso allenatore, deve sfatare il tabù Olimpico. Dove ci saranno trentamila spettatori, o poco più, e dove l’esperienza di uno come Kolarov può essere determinante. Anche se un po’ più stanco del solito e chiamato, ancora, a fare gli straordinari.

(C. Zucchelli)