Il grazie più grande, anche se indiretto, Luca Pellegrini lo ha detto ad Emerson Palmieri. In piena crisi, dopo due infortuni al ginocchio che rischiavano di comprometterne l’inizio della carriera, la cessione dell’italo-brasiliano al Chelsea, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport, lo ha convinto che la Roma sarebbe stata non solo il suo presente, ma anche il suo futuro. Erano i mesi in cui lo cercavano Juventus, Liverpool ed Arsenal, ed erano soprattutto i mesi in cui il suo agente, Mino Raiola, pretendeva di capire se a Trigoria ci fosse ancora spazio per quel ragazzino scovato al quartiere Casilino quando non aveva neppure quattordici anni.
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E Luca Pellegrini piace sempre di più. Meno social, corsa e l’aiuto di Kolarov
Il giovane terzino ha rinnovato il contratto fino al 2022 e si è fatto trovare pronto per il ritiro
Ora ha rinnovato il contratto fino al 2022 e si è fatto trovare pronto per il ritiro. Merito del padre, che oggi lavora proprio con Raiola, e merito pure di un personal trainer, Fabrizio Iacorossi, che in passato ha lavorato con Totti e a giugno si è dedicato al tono muscolare di Luca, reduce da un anno di quasi totale inattività. Pellegrini ci ha messo del suo: meno social, che in passato gli erano costati qualche ramanzina del club, solo tanto allenamento e silenzio. Complice l’assenza di Kolarov, reduce dal Mondiale, si è preso spazio, ha giocato contro Tottenham e Barcellona senza timore, e proprio contro i catalani è stato tra i migliori in campo.
A Di Francesco piace da morire però non vuole caricarlo, né di pressioni né di aspettative, in primo luogo sue o del procuratore. Ecco perché interviste sì ma col contagocce, Instagram stesso discorso, uscite limitate al minimo indispensabile. Al resto, poi, ci pensa Kolarov, che l’ha preso sotto la sua ala protettrice: sorrisi pochi, consigli tanti.
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