Guardate la classifica accanto, quella che ricorda i 10 cannonieri storici della Roma. Se si eccettua l’inarrivabile capitan Totti, nel complesso delle sue qualità Edin Dzeko meriterebbe di essere tra i più amati dal tifo giallorosso? Probabilmente sì, ma siamo convinti invece che – nonostante due giorni fa abbia agganciato Marco Delvecchio all’8° posto – dal punto di vista sentimentale per il momento il bosniaco navighi in fondo alla classifica del cuore, anche se come media gol gli sono davanti solo Manfredini e Volk, cioè uomini di un altro calcio.
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Dzegol, la promessa del numero 1: “Roma, ora ci penso io”
Insieme a Lewandowski è stato il cannoniere di Champions nel 2018. In giallorosso ha raggiunto Delvecchio: "Potevo segnare di più, lo farò"
A far cambiare gli equilibri, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport", servirebbe far entrare la Roma nella storia. Difficile, certo, ma meglio muoversi un passo alla volta. E così martedì c’è un’occasione ghiotta da sfruttare. Si chiama Champions e il bosniaco ha un trono da difendere, visto che nell’anno solare 2018 è stato il re del gol nella manifestazione con 10 gol all’attivo: 5 nella stagione scorsa e 5 nell’attuale.
E allora, davanti ai presumibili 50.000 che martedì saranno all’Olimpico, può essere l’occasione anche per ricucire definitivamente lo strappo con una tifoseria che fa ancora fatica a dimenticare il 7-1 con la Fiorentina.
Occhio però alle responsabilità. La sensazione è che Dzeko dovrà sostenere sempre di più il peso dell’attacco, sia pure alla sua maniera: non (solo) finalizzatore, ma uomo ovunque. "Se non tocco il pallone per 5-10 minuti poi mi perdo un po’. Quando invece tocco più palle sono più carico e gioco meglio. Speriamo che lo capiscano anche i miei compagni, così mi danno di più il pallone". La sensazione è che col Porto succederà spesso, visto che il reparto si assottiglia.
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