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rassegna stampa

DiFra, tutto in una notte: “Gioca la Roma, non io. Non sarò sopportato”

LaPresse

Il paradosso del tecnico che dopo 34 anni ha portato i giallorossi in semifinale: se perde a Oporto è fuori. "Chiedo un match di alto livello"

Redazione

Dieci mesi fa Di Francesco era l’eroe di una città per aver riportato la Roma in semifinale di Champions dopo 34 anni, oggi invece rischia di perdere tutto in una notte storta. Ma in Portogallo non si possono non ascoltare i brusii che parlano di Paulo Sousa, dopo che l’ultima offerta del Bordeaux – biennale dal 2,3 milioni a stagione – è stata congelata fino a domani, scrive Massimo Cecchini su la "Gazzetta dello Sport". Certo, se Sousa pare avere già un accordo di massima ed è quindi candidato fortissimo, i tentennamenti interni fanno parlare anche di Panucci, Ranieri e Donadoni, ma senza convinzione, nonostante il tecnico abruzzese abbia perso lo scudo di Monchi, in uscita forse anche subito, in caso di esonero dell’allenatore. "Non troverei inopportuna la presenza di Sousa in tribuna col Porto – dichiara Di Francesco – In futuro potrebbe succedere anche a me. È da quando sono seduto sulla panchina della Roma che conosco le difficoltà. Non voglio portare l’attenzione su di me: gioca la Roma. Credo ancora nella possibilità di fare un risultato positivo. Il resto sono chiacchiere, che fanno parte del gioco. Noi siamo criticati più per i risultati che per il lavoro. Il pensiero non va a me stesso ma alla squadra, se passiamo se ne gioveranno tutti, al di là di chi sia l’allenatore. Certo, dopo un periodo di risultati positivi il derby ha inciso sul morale generale, ma occorre pensare a questa come partita secca, quella della vita. Essere supportato è fondamentale, essere sopportato no. Voglio un match di altissimo livello, come quelli dello scorso anno. Non capita tutti i giorni di giocarsi i quarti di Champions. E poi sono loro che devono preoccuparsi di segnare, noi veniamo da un risultato positivo. Sarà decisivo fare una grande fase difensiva. I risultati, d’altronde, dicono che vado meglio in Europa, perciò teniamoci stretta questa competizione: sarebbe una gran cosa passare il turno di coppa, anche a livello storico".

Visto che si gioca tutto, Di Francesco mai come stavolta mischia le carte. "Tutto è possibile, neppure i calciatori sanno niente perché voglio vederli in faccia prima di scegliere chi parteciperà a questa battaglia. Ora giocherei col 4-3-3, ma posso cambiare idea". Si va dalla più probabile riproposizione del 4-2-3-1 – con De Rossi e Nzonzi davanti alla difesa, Zaniolo trequartista, Florenzi esterno alto in ballottaggio con El Shaarawy e Perotti sulla sinistra – al rispolverare il 3-5-2 che favorì un anno fa il «miracolo» contro il Barcellona. A quel punto, ai lati di De Rossi dovrebbe toccare a Zaniolo e Pellegrini, con la possibilità per Kolarov di fare anche il centrale difensivo.