rassegna stampa

Di Francesco: “Sì, è rinata la Roma da Champions”

Il tecnico è tornato al 4-3-3 e puntato su Dzeko e Under. Così si vede più da vicino l'obiettivo terzo posto e quarti di finale in coppa

Redazione

Fate spazio, perché adesso sul carro del vincitore vogliono salire un po’ tutti. Senza carisma, inadeguato, dogmatico, succube dei calciatori, aziendalista: queste alcune delle prelibatezze che Di Francesco ha dovuto digerire nel trimestre dicembre-febbraio, prima che il successo di due giorni fa contro il Napoli certificasse come il calcio non è scienza esatta a volte neppure nei bilanci certificati dei club. Una cosa è certa. Come riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", quella di sabato è parsa una rinascita da Champions, in senso stretto (la partecipazione alla prossima edizione) ed in senso più largo (battere lo Shakhtar).

Ha ragione Di Francesco quando dice: "Se si sceglie un allenatore, si scelgono le sue idee". Nel suo vangelo, infatti, c’è il 4-3-3 di base. Ovvio che tutto è interpretabile a seconda dei momenti e della corsa, ma la nostalgia per il 4-2- 3-1 che avrebbe dovuto favorire la prolificità ha avuto nel medio termine troppi effetti collaterali nella copertura del campo e così, dopo l’apertura di credito, il tecnico ha deciso per il ritorno sulle conoscenze d’inizio stagione.

Uno dei segreti, raccontano a Trigoria, è la raccolta della semina del lavoro fisico fatto dopo la sosta. Non è un mistero che alcuni giocatori durante la sosta del campionato non abbiano lavorato al massimo delle loro possibilità (eufemismo). L’effetto collaterale è stato doppio: qualche infortunio di troppo alla ripresa e qualche rallentamento nei carichi proprio per evitare nuovi stop.

Se prima di Napoli, soltanto contro il Benevento in casa la Roma era stata capace di ribaltare un match, mentre troppe volte la squadra si era squagliata una volta in svantaggio, è perché la miscela tra autostima e concentrazione non funzionava. In questo senso, il lavoro dell’allenatore è stato costante ed ha portato a sottolineare un aspetto: "La parola fratellanza mi piace molto; per essere squadra è fondamentale"

Ovvio che poi a fare la differenza siano i calciatori. Per questo Di Francesco ha puntato su Dzeko in ogni momento, anche quando la sua cessione al Chelsea sembrava oramai questione di ore. Di sicuro nessuno gli chiedeva di far giocare Under e invece Di Francesco ha creduto nelle doti del ragazzo turco, venendone ripagato con 6 gol nelle ultime 6 partite. Troppo presto forse per dire che è nata una stella, abbastanza invece per capire che il suo modulo necessitava di un vero esterno destro. E adesso? I rischi di altalena invece vanno evitati. "Non dico che sia una costante della Roma, ma di sicuro è successo anche in passato. Sono certo che questa è una Roma che può battere lo Shakhtar e arrivare tra le prime 4 in campionato". Parola di timoniere.

(A.Pugliese – M.Cecchini)