Il Chelsea affronterà una squadraitaliana e dopo due k.o. di fila i campioni d’Inghilterra non possono permettersi altre cadute. La professionalità viene prima di tutto, ma poi c’è l’anima, c’è il cuore e ci sono i ricordi. "Ho avuto il piacere di allenare De Rossi, Florenzi e El Shaarawy: non finirò mai di ringraziarli per quello che mi hanno dato. De Rossi è come Totti: ha scelto di restare a Roma. Ho apprezzato il calciatore e l’uomo: giocatori come lui non ti lasciano indifferente. Sono legato anche a Florenzi e El Shaarawy: per me è difficile considerarli nemici stasera, ma per novanta minuti saremo su sponde diverse. L’Europeo fu un’emozione incredibile. Ho ricordi indelebili e il mio cuore italiano mi fa dire che andremo sicuramente al Mondiale".
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Conte ai Blues: “Non fidiamoci… Di questi italiani”
"De Rossi, Florenzi ed ElSha per me mai nemici. Roma forte ma è tempo di rialzarsi, Chelsea"
Conte elogia la squadra di Di Francesco: "La Roma da anni è tra le protagoniste del campionato e in questa Champions è partita bene. Gioca un bel calcio. Dopo la partenza di Garcia, la squadra è stata affidata a due grandi allenatori: prima Spalletti e ora Di Francesco. Il calcio italiano è molto organizzato in generale e noi dovremo dare il meglio in questa sfida. Nainggolan? È vero, in passato lo abbiamo cercato, ma adesso appartiene alla Roma e dovremo considerarlo per quello che è: un avversario. Noi non arriviamo benissimo a questa partita, ma dobbiamo trovare la forza di superare un momento difficile. Gli infortuni sono un pedaggio pesante e purtroppo paghiamo il ritorno alla dimensione delle tre partite a settimana. Kanté e Moses salteranno la Roma per problemi muscolari. Morata si è allenato con gli altri ed è disponibile. In queste situazioni bisogna anche rischiare, ma se Alvaro dovesse giocare non sarebbe un’imprudenza. Che cosa toglierei alla Roma in questa gara? Se potessi, sottrarrei un pezzo di cuore a De Rossi, Florenzi e El Shaarawy. So perfettamente con quale spirito ci affronteranno perché li conosco bene".
(S. Boltrini)
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