rassegna stampa

Con ElSha più di Perotti. Roma, certezze ritrovate

I due attaccanti giallorossi non sono al meglio, ma stringeranno i denti per farsi trovare a disposizione. Il Faraone è favorito per un posto dal 1', ma l'argentino può rimontare in extremis

Redazione

Perotti non sta bene, El Shaarawy è più avanti, ma in questo momento c’è bisogno di tutti e due perché Ünder, Defrel e Schick non offrono garanzie per 90’. Il periodo è difficile, e allora servono i due titolari, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Né i muscoli di Diego né quelli di Stephan sono al massimo, ma Di Francesco li vuole a disposizione. Stamattina deciderà chi far giocare: l’italiano è favorito, ma chissà che l'argentino non rimonti in extremis.

D’altronde, la storia di Perotti e della Roma è una storia last minute, iniziata il 31 gennaio 2016 con un volo preso da Genova con la tuta rossoblù ancora addosso e poi fatta sparire in aereo. Spalletti lo ha mandato in campo pochi giorni dopo e da quel momento è diventato un titolare. Anche Di Francesco considera l’uomo Champions un punto fermo. E allora Perotti, che si è fermato una decina di giorni fa per un problema al bicipite femorale, proverà a stringere i denti: non ci fosse stata emergenza sarebbe rientrato domenica a Verona, per stasera invece ha dato la sua disponibilità.

Capitolo El Shaarawy: in campo – con gol – a San Siro, in tribuna accanto a De Rossi a Marassi. Nella Roma, Dzeko a parte, è l’unico che vede la porta con un po’ di continuità. Di Francesco ha detto che vuole il gol scritto "grande grande", Stephan è a quota 7, tutti su azione. Due anni fa iniziava l’avventura romana con il sogno di rinascere, adesso invece deve trovare ancora più continuità per aiutare un reparto in crisi. Almeno nei numeri, se non nelle occasioni create. Occasioni che Defrel e Ünder non sono riusciti finora a sfruttare. Ecco perché la voglia di recuperare in fretta El Shaarawy e Perotti nasconde la poca fiducia nel momento degli altri.