rassegna stampa

Bruciato Vegas, sulla Lega regna ancora il caos

Il presidente in uscita della Consob è un nome già evaporato

Redazione

I più illuminati, pochi per la verità, sperano che il film di oggi non sia un remake di quello andato in scena lunedì, quando l’assemblea – per tempistiche, modus operandi, toni – si è trasfigurata più e più volte in una di quelle ineffabili riunioni condominiali. Sarebbe già un successo per una Lega che vorrebbe dotarsi di una nuova governance, autorevole e manageriale, ma che continua a volgere lo sguardo al passato. Oggi nell’assemblea tenuta aperta per il rinnovo delle cariche, si prevede un clima fosco che dovrebbe portare all’ennesima fumata nera. Come riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", il nome che nella serata di lunedì sembrava il nome in grado di avallare il compromesso, cioè il presidente in uscita della Consob Giuseppe Vegas, nella giornata di ieri è a poco a poco evaporato.

Oggi ci sarà un blocco consistente, qualcuno parla addirittura di 12 club (con la Spal, per esempio), a sbarrare la strada alla presidenza di Vegas (servono 14 voti), un po’ per la procedura adottata, un po’ per le perplessità legate ai suoi trascorsi politici e al fatto che non abbia competenze specifiche sul calcio.

In quel fronte c’è chi ha anche sottolineato incroci passati con Lotito (a partire dalla rateizzazione del debito della Lazio) e imbarazzi derivanti dal lavoro della commissione d’inchiesta sulle banche. Insomma, tutti questi segnali inducono a ritenere che la candidatura di Vegas sia sul punto di bruciare (se non è già bruciata definitivamente). Il fronte dei lotitiani accusa il colpo e allude a interferenze sempre più pesanti della politica e del Coni. Insomma si torna a parlare di commissariamento della Federazione, che lunedì era stato scongiurato in coro dai presidenti di Serie A.

Chi oggi non è d’accordo su Vegas nega di ammiccare al commissariamento e spiega che ci sono ancora due settimane di tempo per fare le nomine, magari introducendo un processo selettivo meno estemporaneo. Di certo, se salta il candidato presidenziale del fronte lotitiano verrà congelata la nomina dell’amministratore delegato, nonostante l’investitura di fatto a favore di Sami Kahale (ex Procter & Gamble), con Luigi De Siervo a ruota. Qualche club suggerisce una soluzione temporanea e di garanzia per il presidente (il vice commissario Paolo Nicoletti o il presidente dei revisori Ezio Maria Simonelli) ma non ci sono consensi a sufficienza. Si va, quindi, verso un rinvio.

(M. Iaria)