"Per me la Juve resta la favorita, nonostante il k.o. in Supercoppa. Sei scudetti di fila non li vinci per caso, è mentalità. Il difficile non è arrivare al top, ma saperci restare a lungo. Anche se il divario si è ridotto. La zona Champions sarà serratissima. Ma gli scudetti non si vincono ad agosto" dice Alberto Aquilani intervistato da Andrea Pugliese per la Gazzetta dello Sport.
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Aquilani: “La Juve resta favorita. Totti? Brillerà anche in giacca”
L'ex centrocampista giallorosso è svincolato dopo Pescara: "Cerco la squadra giusta, anche all’estero"
Alla Roma c'è Di Francesco, che lei ha conosciuto proprio a Sassuolo. Qualcuno nella Capitale non crede ciecamente in lui.
"È sbagliatissimo dare giudizi affrettati. Lui ha un modo di vedere il calcio particolare, i giocatori devono seguirlo. Ma una volta che assimili il suo sistema, vai da solo. E poi aggiungo: non è vero che non ha carattere. Anzi, per me è di grande personalità".
A proposito di Roma, come vede il passaggio dal Totti giocatore al Totti dirigente?
"La sua mancanza si farà sentire: in campo, nello spogliatoio, nell’ambiente. È la storia della Roma, ma può avere un futuro brillante anche in giacca e cravatta".
Le sarebbe piaciuto restare per sempre alla Roma?
"Sono sempre stato un tifoso giallorosso, mi reputo fortunato ad aver giocato più di cento partite con la mia squadra del cuore, vincendo anche qualche trofeo. Ma nel calcio bisogna saper fare delle scelte, senza poi pentirsene. All’epoca la mia cessione servì al club. Ma nel calcio mai dire mai, la Roma è il mio cuore".
Se la chiamasse il suo amico Inzaghi, andrebbe alla Lazio?
"Nonostante l’affetto e la stima che provo per Simone, non potrei mai. Davvero".
Per chiudere, quando la rivedremo in campo?
"Presto, spero molto presto. Avevo ancora due anni di contratto (con il Pescara, ndr ), ma ho preferito così. Avessi voluto essere già in campo, l’avrei fatto. Ma meglio aspettare la squadra giusta, anche all'estero".
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