rassegna stampa

Antognoni: “Lorenzo Pellegrini più di un talento, mi rivedo in lui”

"Barella è un 'Tardellino', ha fatto bene a restare a Cagliari, Tonali un Pirlo in miniatura, Sensi un piccolo Verratti"

Redazione

"Non è sorpreso dalla loro crescita. Giancarlo Antognoni li aveva già inquadrati quando era capo delegazione delle nazionali giovanili. Visto che si parla di centrocampisti li ha sempre seguiti con un affetto particolare. Da padre nobile di questa «categoria». E ora li racconta a "La Gazzetta dello Sport". Uno per uno.

Barella chi le ricorda?

Direi che è un “Tardellino”. Ha gamba e grinta. Lotta come una furia su ogni pallone. Ha fatto la scelta giusta restando l’estate scorsa a Cagliari. Nella squadra della sua terra. Giocando con continuità sta completando la sua maturazione. Tra pochi mesi sarà un uomo mercato.

Come la rivelazione Tonali.

Se vogliamo continuare con i paragoni direi che è un Pirlo in miniatura. Tonali ha tutte le caratteristiche per diventare un grande regista. Ha visione di gioco, ha piede. Ha anche il lancio che gli permette di cambiare zona di campo con facilità. Mi dicono che abbia anche dei gol nelle gambe. E questo è un valore aggiunto importante per un regista.

Il talento del Brescia è corteggiato da tanti club in Italia e in Europa.

Se mi posso permettere un consiglio gli suggerirei di restare in Serie A. Il nostro è un campionato impegnativo, obbliga un giovane a crescere in fretta. C’è tempo per andare all’estero. Per quello che ho visto Tonali ha personalità. Quindi è pronto al primo grande salto della sua carriera.

Anche Lorenzo Pellegrini dopo un fase di apprendistato sta diventando una pedina preziosa nella Roma di Di Francesco.

Pellegrini è qualcosa di più di un talento. Direi che ormai è una delle realtà del nostro calcio. Nella Roma ha fatto anche il trequartista e il play davanti alla difesa ma il suo ruolo è la mezzala. In quella posizione spacca. Ha corsa, tempo d’inserimento. Visto che abbiamo azzardato alcuni paragoni direi che Pellegrini è quello in cui mi rivedo di più. Per la facilità di corsa, per il tiro dalla distanza, per l’abilità nell’inventare l’ultimo passaggio.

(L. Calamai)