Il loro destino si è spesso incrociato in questi anni. Un po’ quando hanno portato Atalanta e Sassuolo a competere con le big del nostro calcio e un po’ quando si sono trovati entrambi in corsa per la panchina della Roma, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". A spuntarla alla fine è stato Eusebio Di Francesco. Gian Piero Gasperini, però, era stata una delle ipotesi vagliate dalla dirigenza giallorossa. La filosofia dei due tecnici è per molti versi simile. Così tanto che il 26 marzo scorso, a margine della Panchina d’Oro (vinta da Allegri) Di Francesco non ebbe problemi ad ammettere: "Ho votato Gasperini", a testimonianza anche della stima (reciproca) che c’è tra i due.
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Amici, rivali, simili: quando Di Francesco votò per Gasperini
Tra i tecnici di Roma e Atalanta ci sono idee comuni forgiate in provincia e stima: lo testimonia l’ultima Panchina d’oro
Lunedì sera Di Francesco e Gasperini si ritroveranno ancora una volta di fronte. Dal 2014 è già successo dieci volte e sono sempre state partite ricche di reti (in tutto 31, in media più di tre a gara), in cui Gasperini ha vinto 5 volte e Di Francesco tre (due i pareggi). Frutto di filosofie calcistiche simili: l’aggressione sul possesso palla avversario, volta alla riconquista del pallone e quella difesa che «sale» sempre verso il centrocampo, accorciando le distanze tra i reparti. Gasperini ha un’inclinazione maggiore per il trequartista rispetto agli esterni di Di Francesco, così come la difesa è disegnata a tre e non a quattro. Di Francesco sia Gasperini hanno un concetto: vincere attraverso il gioco. Per riuscirci, entrambi chiedono ai propri giocatori di fidarsi, di seguirli, di credere al progetto quasi come fosse un mantra. Ecco anche perché a tutti e due piace lavorare con i giovani, gli piace prendere e valorizzare i talenti che oggi sono tali e che in futuro potrebbero anche rivelarsi dei campioni.
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