"Non è stato facile giocare una sola volta ogni tre settimane, aspettando le coppe. Ho atteso il mio momento e mi sono preso la maglia numero uno. E ora non la lascerò più", parola di Alisson. Anche fosse, nessuno gliela chiederebbe, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Perché quello che ha fatto vedere in questi 8 mesi da titolare è qualcosa di speciale. Così tanto che su di lui sono finiti gli occhi di alcuni top club come Real, Psg e Liverpool.
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Alisson come Falcao: “Voglio vincere anch’io con la Roma”
Il portiere: "Di Francesco ci ha cambiato la testa". Real e Psg sanno che ci vogliono 80 milioni per prenderlo
La Roma lo valuta circa 80 milioni, ma per ora se lo tiene stretto. "Vogliamo che resti qui", ha detto giorni fa il d.s. Monchi. È per questo che presto gli offrirà il rinnovo, raddoppiando di fatto l’ingaggio (oggi un milione e mezzo). Anche se poi Alisson è uno che ha bisogno di poco per vivere bene: "Sono uno tranquillo, mi basta la mia famiglia. A Roma il cibo è buono, la città mi piace, soprattutto il centro ed il Colosseo. Qui è nata mia figlia Helena, qui sto bene". A casa Alisson è tutto per la piccola Helena (un anno il 29 aprile), per la sua Natalia (sposata nel 2015) e per la piccola Shakira, la cagnolina shitsu che adora. Per il resto non c’è spazio, nonostante una bellezza che avrebbe fatto breccia anche nel mondo della moda.
Che Alisson fosse un predestinato lo si era capito presto, fin da quando nel 2013 esordì all’Internacional sostituendo il fratello Muriel. Anche Dida si è dovuto arrendere, preferendo ritirarsi. Con lui Alisson ha un ottimo rapporto, anche se l’idolo è sempre stato Taffarel. "Uno che ha cambiato il nostro ruolo. Il Brasile ha sempre avuto portiere bravissimi, ora che il mio sogno è diventato realtà mi devo confermare all’altezza. Con la nazionale voglio vincere, anche se so che il Mondiale sarà difficile". Lui ne sarà protagonista. Prima, però, c’è la Roma: "Di Francesco ci ha cambiato l’atteggiamento, ora siamo più cattivi e aggressivi. La squadra difende bene, a cominciare dalle punte. Con Dzeko ho una sfida personale in allenamento, deve farmi gol. Kolarov? Leader naturale, come De Rossi è un gran capitano. Quando parla è autoritario, sa ciò che dice. La fascia di capitano è in buone mani. In Italia ho imparato a giocare con i piedi. Poi qui si lavora più sulla tecnica, in Brasile sull’esplosività. Ho giocato negli stessi club di Falcao, uno dei più forti di sempre in Brasile. Ora vorrei vincere un titolo qui, come fece lui". Dolci parole per i tifosi della Roma.
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