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rassegna stampa

A scuola da Eusebio. Così la Roma costruisce il suo calcio

Di Francesco e la lavagna negli spogliatoi prima del match: ogni dettaglio è curato, dal piede preferito dei rivali agli schemi sui calci piazzati

Redazione

Eccoci qui, dentro lo spogliatoio a pochi minuti dal via di un match con Eusebio Di Francesco, l’allenatore della Roma. Dentro le sue idee, il suo modo di preparare ogni partita. Oggi sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" è stata pubblicata l'immagine di una lavagna che si riferisce al derby vinto la scorsa settimana: tutti i segreti del successo, tutte le mosse studiate da DiFra per complicare i piani di Inzaghi, scrive Davide Stoppini.

Salta agli occhi la cura estrema dei dettagli. Un esempio: nello schema principale, per ogni calciatore avversario viene evidenziato il piede preferito. È un aiuto fondamentale: per i difensori ai quali viene ricordato il punto di forza dell’avversario diretto, ma pure per gli attaccanti, che sanno così dove andare a colpire il marcatore, su quale lato insistere per un dribbling. E ancora: in alto a destra si intuisce come a Di Francesco piacciano le marcature miste sui calci d’angolo. La lavagna mette in risalto le mosse della Roma sui calci piazzati. Per le punizioni va sottolineata la disposizione di una linea difensiva con De Rossi o Kolarov a coprire il primo palo e poi il ruolo chiave di Dzeko, di fatto uno dei tre saltatori più importanti con Manolas e Fazio. Sei gli uomini a comporre la barriera in caso di punizione pericolosa per gli avversari: Nainggolan, De Rossi, Strootman, Dzeko, Perotti ed El Shaarawy. Capitolo azioni nell’area avversaria. La maggior parte dei piazzati sono affidati a Kolarov. Nainggolan, Florenzi e uno tra Perotti ed El Shaarawy sono i deputati a calciare dal limite in caso di ribattuta corta della difesa. Chiusura sui rigoristi: per il derby, dietro Perotti era stato designato De Rossi.

"Io non mi accontento – ha detto ieri come Di Francesco in conferenza stampa –, dobbiamo migliorare sotto l’aspetto mentale, la squadra deve avere sempre gli atteggiamenti giusti. Voglio una Roma cattiva e determinata per andare a prendersi i tre punti. Ora sento entusiasmo intorno a noi, meno negatività. E questo non può che farmi piacere. Ma a Roma c’è un ambiente che a volte ti porta troppo in alto".