rassegna stampa

Zaniolo, Udine e la notte speciale: “Una stagione da ricordare: realizzo un sogno dopo l’altro”

Il centrocampista giallorosso: "Totti mi consiglia ogni giorno. Mi dice come devo allenarmi, comportarmi e giocare. Anche in questo è un campione"

Redazione

"Lo so, da qui è partito anche il Capitano". Il risveglio di Zaniolo è di nuovo bellissimo, come gli è successo spesso in questa stagione che continua a regalargli un’emozione dietro l’altra, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

10 ottobre 1998: l’Italia supera la Svizzera e al 25’ della ripresa, con il numero 17, Zoff fa esordire Totti al posto di Del Piero. A Udine. Stesso teatro, quindi: lo stadio Friuli che oggi è la Dacia Arena. E stesso punteggio della partita di sabato contro la Finlandia: 2-0.

E sempre nelle qualificazioni per l’Europeo. "Francesco mi consiglia ogni giorno. Mi dice come devo allenarmi, comportarmi e giocare. Anche in questo è un campione. Mi ripete che devo restare con i piedi per terra:arrivare è un attimo, rimanere a certi livelli è invece durissimo" dice Zaniolo a la Domenica Sportiva.

"Sono orgoglioso e felicissimo di questo debutto. Mancini, però, si è subito fidato. E io ho cercato di dimostrargli che, chiamandomi prima ancora del mio debutto in serie A, non si era sbagliato".

Con la Roma, invece, i primi passi in Champions, addirittura al Bernabeu contro il Real. "Indimenticabile, come il gol al Sassuolo, il mio primo in campionato. Ecco perché a Di Francesco devo tanto. Ha sempre creduto in me e mi ha dato molto sia in campo che fuori. Si sa rapportare con le persone. Mi è dispiaciuto che sia andato via: lo considero bravissimo. Ora, però, c’è Ranieri e devo dare il massimo con lui. Che ha esperienza, ha vinto e conosce Roma e la Roma".

Sulle voci di mercato: "Il mio futuro è in campo, allenamento dopo allenamento".  In tribuna alla Dacia Arena il padre Igor, la madre Francesca e la sorella Benedetta. "La famiglia c’è sempre. Mamma si è messa a piangere, lo fa spesso: è sensibile come me. Anche papà si è commosso. Sono geloso di mamma, come tutti i figli. Ho undici tatuaggi, sulla coscia quello per lei. Con la scritta: nella mia esistenza sei l’essenza".