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Voeller: “Mou, regala lo scudetto alla Roma”

Getty Images

“A Roma sono stato tre o quattro settimane fa quando c’era la nazionale. Seguo la mia Roma e il calcio italiano. Noi del Bayer giochiamo spesso di sabato e la domenica posso guardare la Serie A” dice Rudi Voeller intervistato da...

Redazione

"A Roma sono stato tre o quattro settimane fa quando c'era la nazionale. Seguo la mia Roma e il calcio italiano. Noi del Bayer giochiamo spesso di sabato e la domenica posso guardare la Serie A" dice Rudi Voeller intervistato da Benedetto Saccà su Il Messaggero.

Ora arriva José Mourinho. "Un gran colpo, una bellissima idea del club. È un grande allenatore e farà bene anche alla piazza perché potrà dare un po' di...euforia, si può dire?".

Euforia.

«Sì, euforia, speranza di un futuro migliore».

Che cosa fare di (e con) Dzeko?

«Sono sempre stato un ammiratore di Dzeko, fin da quando era al Wolfsburg. Dipenderà tutto da lui: se avrà voglia di giocare a certi livelli. Come talento non ci sono dubbi: è davvero un grandissimo centravanti. Ma oggi c'è solo uno al mondo che possa permettersi di correre un po' meno rispetto agli altri...».

Uno solo, dice?

«È uno piccolino, gioca nel Barcellona. E ogni tanto può stare anche fermo: Leo Messi. Nel calcio moderno tutti devono correre per 90 minuti. Dzeko, e questo vale anche per tanti altri, deve lavorare anche per i compagni, pure se la condizione fisica cala».

La Roma chi dovrebbe comprare?

«Non saprei. Ho già molti impegni qui a Leverkusen... Abbiamo avuto un campionato simile a quello della Roma. Non è stato un granché. Volevamo arrivare in Champions. E in Coppa di Germania siamo usciti contro una squadra di Serie C».

Scuserà la banalità, ma dobbiamo: la Roma è da scudetto?

«La Roma, come la Lazio, adesso ha un vantaggio. Per tanti anni in campionato la Juventus, come d'altronde il Bayern in Bundesliga, ha vinto tantissimo. Già lo scorso anno si aveva però la sensazione che la Juve fosse in difficoltà perché è una squadra un po' vecchia. E che il campionato potesse essere combattuto. Ecco, questo è il grande vantaggio per la

mia Roma. Che può approfittare della difficoltà degli altri. Come ha fatto l'Inter in questa stagione».

C'è speranza?

«Il problema di una squadra troppo più forte delle altre in Italia non esiste più. La Juve non è più quella di un paio di anni fa. E l'Inter non credo abbia questo grande vantaggio rispetto alle altre. Sarà un campionato molto equilibrato e interessante. E del gruppo di testa potrà fare parte la Roma. Ma anche la Lazio».

Intanto tre allenatori tedeschi hanno vinto le ultime tre Champions. Klopp, Flick e Tuchel. Da che dipende?

«È diversa la loro carriera. Però è chiaro che quando vinci la Champions hai grandi capacità. Klopp e Tuchel, negli ultimi anni, avevano mostrato le loro qualità. Tuchel, poi, già nella scorsa stagione era arrivato in finale con il Psg. E dobbiamo dirlo: è a Londra da mezza stagione e ha vinto con merito la coppa».

E Flick?

«Flick fino a due anni fa era il secondo allenatore del Bayern. Poi Kovac è andato via e Flick ha avuto la fortuna di sostituirlo benissimo».

Chi vince gli Europei?

«Dico la Francia. Sono campioni del mondo e hanno una rosa incredibile».

Solo la Francia?

«Il Belgio. Ma anche l'Inghilterra. La Spagna non la vedo così forte. Le vecchie glorie hanno smesso oppure non sono più in grado di fare la differenza. Poi, certo, non bisogna dimenticare l'Italia».

E la Germania?

«Abbiamo Werner, Sané, Gnabry. Siamo competitivi. E Havertz».

Impressionante.

«L'ho preso quando aveva dodici anni. Lo abbiamo visto in un club vicino ad Aachen e lo abbiamo portato a Leverkusen. Era piccolino. E adesso siamo orgogliosi perché ha fatto parte di tutte le nostre giovanili. E poi, devo dire, la sua cessione ha anche aiutato il club sul piano economico in questi periodi difficili. Farà di sicuro una grande carriera. Lui ha il dono. E non si vede soltanto dai gol. Corre come un matto per la squadra. È un bravissimo ragazzo. Ci siamo sentiti dopo la finale».

Danke

, Rudi.

«Ah, una cosa».

L'ultima riga è per lei.

«Sempre forza Roma».

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