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rassegna stampa

Vergogna Roma a Firenze: un altro 7-1 e DiFra rischia

Giallorossi umiliati dalla Fiorentina. Il tecnico: "Non lascio"

Redazione

Al peggio non c'è mai fine, scrive Massimo Caputi su Il Messaggero. Tre giorni dopo il mortificante secondo tempo di Bergamo, la Roma ha saputo tremendamente superarsi. A Firenze una delle pagine più avvilenti della storia giallorossa. Il 7-1 subito da Chiesa e compagni rievoca altri momenti tristi e bui: da quello di Manchester nel 2007 a quello del 2014 contro il Bayern, senza dimenticare il 6-1 al Camp Nou nell'anno successivo.

La squadra non ha mai dato certezze, solo languide speranze. A ogni segnale di ripresa hanno fatto seguito dolorose ricadute. Troppi gli sbandamenti e le amnesie: la squadra non ha mai dato la sensazione di avere una spina dorsale, un'identità precisa. Certo, i giocatori hanno la loro pesante parte di responsabilità, ma società e tecnico vengono per primi.

Di Francesco ha cambiato modulo ma la squadra non sa stare in campo, non sa difendere, e non può essere solo un problema di personalità. Nessuno saprà mai se tra Monchi e Di Francesco le scelte del mercato in entrata siano state tutte condivise, resta il fatto che buona parte di esse siano state bocciate dal campo e dal goffo tentativo di mascherarle con il cambio tattico.

Fare un'analisi di cosa non ha funzionato o cosa è stato sbagliato fin qui in stagione richiederebbe un libro. Tante sarebbero le motivazioni e troppi gli elementi di discussione. Oggi e già domani, e se non si vuole buttare via totalmente l'annata o quantomeno salvare la faccia è tempo di decisioni e prese di posizione forti. Lo faccia la società nei confronti dei calciatori e/o del tecnico. Inutile andare avanti sempre con dei buffetti sulla guancia, con ritiri all'acqua di rose, giustificando questo o quell'atteggiamento.

I tifosi sono i primi a pagarne le conseguenze e sono stufi di umiliazioni come Firenze, stanchi di mancate vittorie o effimere illusioni, sfiancati dal pensare ai conti societari e a chi potrà andare via, prima ancora di chi potrà arrivare. Mettersi alle spalle la vergogna dei Firenze con il Milan alle porte è praticamente un incubo.