La situazione già non era proprio tranquillizzante, ci si è messo pure il Covid alla vigilia di Genoa-Roma. Non c'è pace. José Mourinho si ritrova in piena emergenza e senza l'equilibratore per eccellenza, Bryan Cristante, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Che è uno dei due positivi della squadra (l'altro è Gonzalo Villar): vaccinati e colpiti, questo è. Sono in buone condizioni e ora in isolamento domiciliare, come da protocollo, almeno per i prossimi dieci giorni, fino a nuovo controllo. A Genova, altro giro di tamponi, che verranno effettuati questa mattina, visto che la gara è prevista per le 20,45. Si spera non ci siano altre sorprese: la Roma in questo momento è in bolla, casa-lavoro-casa, per i prossimi sette giorni. La voce di Mourinho in conferenza stampa, il suo tono spento, il ritmo lento delle sue parole, sono la colonna sonora del momento attuale della Roma. Che deve risalire in classifica e ora, oltre alla questione legata alla qualità della rosa, deve pure far fronte a infortuni e defezioni di varia natura. «Il lavoro svolto in settimana, finisce nella spazzatura, visto che abbiamo dovuto rinunciare a Bryan. Dobbiamo trovare delle soluzioni». Sì, ma quali? Intanto, Mou ha convocato in extremis Smalling, che è fuori da Roma-Empoli (3 ottobre) e questa settimana si è allenato quasi mai col gruppo. Il problema dei terzini non è risolvibile: tre ce ne erano (Spinazzola, Viña e Calafiori) e tre non ci sono. Quindi, se tutte le prove sono finite nella spazzatura, vedremo qualche calciatore fuori posizione, sia che si faccia la difesa a tre o a quattro.
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Il Messaggero
Una Roma senza pace
Mourinho deve risalire in classifica e ora, oltre alla questione legata alla qualità della rosa, deve pure far fronte a infortuni e defezioni di varia natura
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