rassegna stampa

Tutti a processo, Ranieri è l’accusa

LaPresse

Il tecnico della Roma ha puntato il dito sui giocatori e ha aperto di nuovo la crisi: la Champions è lontana, si teme il ridimensionamento e molte teste salteranno

Redazione

"Io sto qui solo tre mesi, ma se andiamo avanti così, non sarò l'unico ad andare via". Ranieri, nello spogliatoio del Mazza, ha urlato in faccia ai giocatori la sua rabbia per il ko di Ferrara. Deluso dal gruppo, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. "Non siete una squadra: avete finito gli alibi".

Gli sono bastate 2 partite per capire che la Roma, dopo l'esonero di Di Francesco, rischia di non riprendersi più da qui al traguardo. Senza Champions, la resa dei conti. Bisogna vedere, alla ripresa del campionato, se il discorso di Ranieri, apprezzato più dalla tifoseria che dalla squadra, sarà utile. L'allenatore di solito non si rivolge così ai suoi giocatori. Perché, quando si fa riferimento agli ingaggi, è spesso scontato che si offendano, scaricando appena è possibile il tecnico.

La mancanza di personalità è, comunque, la sua preoccupazione principale. In più non gli piace affatto l'egoismo di chi va in campo pensando al proprio interesse. Il nervosismo di Dzeko, con El Shaarawy e Cristante oltre che con il pubblico di Ferrara e il ds della Spal, ha animato anche i 15 minuti dell'intervallo. Discussione di gruppo pure dentro lo spogliatoio. Urla che confermano la spaccatura interna.

La piazza, senza la partecipazione alla prossima Champions, teme il ridimensionamento. Magari con ulteriori plusvalenze generate dalle cessioni di Manolas, Under e lo stesso Zaniolo. In più manca la chiarezza su chi dovrà prendere le decisioni più significative. Dalla scelta del nuovo ds a quella dell'erede di Ranieri. Pallotta si fida di Baldini che però non ha alcun ruolo se non quello del suggeritore.  Lui spinge per Sarri che comunque è vincolato al Chelsea. A Trigoria, Fienga e Totti cercano di essere operativi. A Torino, invece, Petrachi è in attesa. Fa sapere, essendo amico di Conte, di essere pronto a convincerlo a trasferirsi nella Capitale. Missione, al momento, quasi impossibile. Soprattutto se la proprietà Usa deciderà di ridurre gli investimenti sul mercato.

In pole per la panchina, da qualche giorno, ecco Gasperini, legato all'Atalanta fino al 2021: ok per gioco, spirito e professionalità. E senza fare distinzioni tra big e giovani. L'alternativa, da mesi, è Giampaolo, apprezzato da Baldini.