"Lorenzo Pellegrini merita di stare lì. E’ diventato papà giovane, come me. E’ un ragazzo equilibrato, potrebbe essere mio figlio. Ha avuto maestri che sono miei amici. Lo considero uno di famiglia" ha detto Damiano Tommasi intervistato da Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
Il Messaggero
Tommasi: “Roma mia, ora devi ricordarti chi sei”
L'ex centrocampista: "Per la sfida allo United sono ottimista. La Roma ha una dimensione più adatta all’Europa. Può fare di tutto"
Domani c’è il Manchester, la famiglia deve andare avanti.
"Sono ottimista. La Roma ha una dimensione più adatta all’Europa. Può fare di tutto".
E’ così difficile vincere qui?
"Quando sei abituato a vincere, vinci. E’ complicato inculcare questo tipo di mentalità. Roma è una città particolare, che porta più gente all’addio di Bruno Conti che alla finale di Coppa Uefa il giorno prima. Questa è Roma la sua bellezza, la sua particolarità. Ma poi non si lavora sui dettagli. I tifosi ci mettono tanta passione nell’esaltarti e la stessa nel condannarti. E’ una questione di sentimenti, che vanno rispettati".
La Superlega. E’ stato davvero un attentato al calcio?
"Le attività imprenditoriali prevalgono sullo sport. Durante la pandemia, il calcio è andato avanti per salvare il business, gli altri sport ci hanno rimesso. Lo sport vive di incertezze, chi investe invece le vuole. I grandi club cercano la stabilità, mentre il calcio è instabilità, specie di emozioni. Chi ha pensato alla Superlega sono gli stessi che oggi portano avanti il nostro sport. Sono stati bypassati gli atleti, che ormai non si allenano più".
Il calcio va ripensato.
"Bisogna fare un passo indietro per farne dieci avanti. La base da cui ripartire è il numero di partite. Chi fa business non può non considerare i sentimenti. Ormai c’è assuefazione, la gente non ricorda nemmeno l’orario delle partite, perché tanto siamo abituati a non andare allo stadio e le si possono guardare ovunque e da ogni mezzo".
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