rassegna stampa

“Terreni venduti al ribasso”. Nuova inchiesta sullo stadio

La procura apre un fascicolo sui passaggi di proprietà tra Sais e Parnasi per Tor di Valle. Al vaglio in particolare il secondo contratto che avrebbe stravolto l’accordo originario

Redazione

Il futuro stadio della Roma torna al vaglio della Procura. A piazzale Clodio come riporta Il Messaggero, è stato aperto un fascicolo sui passaggi di proprietà dei terreni dell'ippodromo di Tor di Valle. Sotto i riflettori del pm Mario Dovinola sono finite le procedure che hanno portato il sito, a ridosso dell'Eur, dalla Sais Spa di Umberto e Gaetano Papalia al gruppo di Luca Parnasi con la Eurnova Srl. Ed in particolare il secondo contratto di compravendita dei terreni, definito Atto modificativo dei patti transattivi firmato il 25 giugno del 2013, che avrebbe stravolto il primo accordo. Secondo l'esposto ora sul tavolo del pm, Parnasi formalizza subito il passaggio di proprietà con una caparra di 600.000 euro e si impegna a pagare 21 milioni e Sais avrebbe rinunciato al gioiello di famiglia a undici mesi dalla dichiarazione di fallimento (decretato nel maggio 2014), mentre la normativa in materia, a tutela dei creditori, vieta qualsiasi cessione nell'arco dell'anno precedente per le società in precarie condizioni economiche.

Il fascicolo, ancora senza ipotesi di reato, è stato aperto in seguito alla denuncia presentata dal Tavolo della libera urbanistica, una associazione, formata da un gruppo di tecnici per lo più architetti e ingegneri, che promuove il rispetto del territorio e nel caso specifico insinua anomalie nel fallimento della Sais.

In un precedente filone d'inchiesta sono finiti a giudizio Gaetano e Umberto Papalia, già presidente e componente del cda della Ippodromo Tor di Valle, oltre a Umberto Ciccozzi, liquidatore della Ippodromo Tor di Valle, e Michele Saggese, ex amministratore unico della Sais. Anche su questo versante d'inchiesta l'anno cruciale è il 2013, quando, secondo la Procura, con una "manovra artificiosa" si anticipa la rescissione del contratto di locazione del terreno ai gestori dell'ippodromo, per canoni non pagati, a fronte di una scadenza nel 2016. In questo modo sarebbero stati privati i creditori di Sais e di Ippodromo di Tor di Valle dei proventi che sarebbero derivati dallo sfruttamento dei terreni poi acquistati, nello stesso anno, appunto da Parnasi, rimasto estraneo alla vicenda giudiziaria.

Dal punto di vista amministrativo, l'iter del nuovo stadio è fermo da quasi quattro mesi, da dicembre, quando la Conferenza dei servizi ha dato il via libera al progetto, ma con una sfilza di prescrizioni. I proponenti sperano di posare la prima pietra "entro fine 2018", ma di fatto deve ancora essere firmata la convenzione urbanistica, che va ratificata con un voto del Campidoglio.