rassegna stampa

Stadio Roma, concessi a De Vito i domiciliari. Verso il processo immediato

L'ex presidente dell'Assemblea capitolina fu arrestato il 20 marzo per corruzione nell'ambito di un filone dell'inchiesta sul progetto Tor di Valle

Redazione

Marcello De Vito esce dal carcere di Regina Coeli. L'ex presidente dell'Assemblea capitolina arrestato il 20 marzo per corruzione nell'ambito di un filone dell'inchiesta sullo stadio della Roma ha ottenuto i domiciliari, scrive Giuseppe Scarpa su Il Messaggero.

A deciderlo è stato il gip Maria Paola Tomaselli: non sussiste un pericolo di inquinamento delle indagini perché l'inchiesta è praticamente chiusa ed è, inoltre, esclusa l'ipotesi di reiterare i reati, dal momento che De Vito viene comunque sottoposto ad una misura cautelare.

Favori e soldi per oliare i provvedimenti amministrativi sulla costruzione dello stadio del club giallorosso e altri progetti immobiliari, come un albergo vicino alla ex stazione ferroviaria di Trastevere e la riqualificazione dell'area degli ex Mercati generali di Ostiense. Corruzione, insomma. Con questa accusa era stato arrestato il presidente dell'assemblea capitolina De Vito coinvolto in un'inchiesta nata da quella sul progetto dell'impianto della Roma a Tor di Valle in cui sono indagati il costruttore Luca Parnasi e l'avvocato Luca Lanzalone.

"Soddisfatti dell'accoglimento dell'istanza difensiva e felici che De Vito possa tornare all'affetto dei suoi cari e che allo stesso tempo -  spiegano i suoi legali, Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali - si possa preparare al meglio per i prossimi sviluppi processuali. Saremo comunque pienamente soddisfatti solo quando De Vito riacquisterà la piena libertà e solo dopo che sarà stato chiarito ogni aspetto di questa vicenda".