Oggi dobbiamo divertirci da soli. Mourinho non c'è, è squalificato e non ci sono scuse, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero nella sua rubrica 'Curva Sud'. Contro il Verona lui ha strappato il pareggio spingendo incitando e tirando la Roma per i capelli. Questa cosa oggi non sarà possibile, bisogna vincere con il motore in tribuna e bisogna farlo senza attenuanti. Mou personalizza, fa il diavolo a quattro. inventa esordienti decisivi e noi tiriamo il fiato, quando possibili sconfitte diventano pareggi che non aspettavamo più. Siamo una squadra a trazione Mou e non perché i giocatori seguono alla lettera le sue indicazioni piuttosto perché ad un certo punto lasciano perdere qualsiasi tattica e seguono a capofitto Il loro leader. Il particolare è che non si tratta di un capitano, o di un giocatore, ma dell'uomo che si alza dalla panchina e mostra che vorrebbe scendere in campo. L'abbiamo visto tutti e ci piace da morire. I tifosi giallorossi si dividono tra quelli (pochi) che discutono di Mourinho e gli altri (tanti) che lo seguono. Casomai, l'unico cruccio è che talvolta non lo facciano tutti i giocatori: una carica, per funzionare, deve coinvolgere tutti. Siamo in presenza di un fenomeno di energia e comunicazione e dobbiamo ringraziare i Friedkin. Ai tempi, si diceva: se non gioca Totti, bisognerebbe pagare mezzo biglietto. Oggi vale per lo Special One.
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Se l’energia sarà in tribuna
Siamo una squadra a trazione Mou perché i giocatori ad un certo punto lasciano perdere qualsiasi tattica e seguono a capofitto Il loro leader
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