C'era una volta Edin Dzeko, e con lui c'era anche Salah, con loro pure Nainggolan. C'era Spalletti in panchina, che di De Rossi - compagno di squadra di quei tre sopra citati - da allenatore è il punto di riferimento, o uno dei punti di riferimento, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Oggi, con Daniele in panchina, là davanti è Romelu Lukaku, e con lui Paulo Dybala, con loro pure Lorenzo Pellegrini. Unendo i punti, si arriva al gol, a tanti gol, ieri come ora. La qualità lì davanti paga sempre, così come la manovra, pulita, che lascia spazio alla fantasia. Ma il gol è bellezza, sempre. La Roma di Spalletti, anno 2016-2017, era una macchina da reti: ha chiuso con 90 marcature in campionato, cinquanta in casa e quaranta fuori. Già poteva essere sufficiente quel duo Dzeko Salah, in più Lucio si era inventato Nainggolan trequartista e la formula esplosiva là davanti era completa (poi, da non sottovalutare, in avanti Lucio aveva anche El Shaarawy, Perotti e un certo Totti). Edin, restando solo alle partite di campionato, ha chiuso con ventinove reti (e si diceva che non fosse un vero bomber..), Momo con 15, Radja undici. La Roma di De Rossi è tornata ad avere giocatori in doppiacifra.
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