Eccola la Roma, 115 giorni dopo. Finalmente in campo, nella notte (21,45) e nel vuoto dell’Olimpico, contro la Sampdoria coinvolta nella zona retrocessione e guidata dall’ex Ranieri che uscì di scena da Trigoria l’anno scorso a testa alta e da profeta di quanto sarebbe accaduto dopo il suo addio e quelli di De Rossi e Totti, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
Roma, roulette giallorossa
Stasera all’Olimpico Fonseca riparte contro la Sampdoria dell’ex Ranieri: missione complicata, il quarto posto è a 7 punti
Dopo lo stop del campionato, è d’attualità lo spettro del ridimensionamento. il quadro generale, in meno di 4 mesi, è addirittura peggiorato e non certo per la pandemia. In classifica e fuori. Perché se adesso il 4° posto è di nuovo lontano 6 punti e per prenderselo i giallorossi dovranno farne 7 più dell’Atalanta, la situazione debitoria è precipitata, sfiorando i 300 milioni (ieri chiesto nuovo prestito da 6 milioni per pagare gli stipendi ai dipendenti).
Come se non bastasse Pallotta ha rifiutato l’ultima offerta di Friedkin, sceso a 575 milioni di euro, e la tifoseria ha esaurito la pazienza, cominciando la protesta ad oltranza per spingere l’attuale presidente, e chi lo tiene ancora a galla, a farsi da parte.
La partecipazione alla Champions sarebbe, dunque, l’unica exit strategy, ovviamente momentanea perché in caso contrario prolungherebbe solo l’agonia. Si aggrappano allo stesso obiettivo, più concreto del salvagente-nuovo stadio, Pallotta e Friedkin: il bostoniano per alzare il prezzo, il texano per dare senso all’investimento.
Allenatore e calciatori si incamminano da soli verso la meta. La Roma è insomma la squadra. Oggi più che mai. Il club è invece spaccato, pure logisticamente: Pallotta resta allineato e sempre ben coperto oltreoceano, il management italiano è separato in casa, cioè nella Capitale, il ceo Fienga al potere e il vicepresidente Baldissoni all’opposizione, il consulente errante Baldini appare in ogni luogo, da Città del Capo a Londra e nella sua Reggello, perlustrando il mercato (Pedro ha già firmato un precontratto: chiuderà la Premier con il Chelsea prima di arrivare a Trigoria) e non esclusivamente quello dei giocatori e dedicandosi pure all’ingresso di nuovi partner per la sopravvivenza dell’attuale proprietà.
Fonseca è stato penalizzato nelle prime 26 giornate dalla raffica di infortuni. Che si è allungata alla ripresa degli allenamenti dopo la lunga sosta: Pau Lopez è out, Perotti si è appena ripreso, Mancini, Pellegrini e Mkhitaryan non sono al top. Nel 4-2-3-1 torna però Zappacosta, in attesa del recupero, quasi ultimato, di Zaniolo (ieri controllo da Mariani). Possibile la staffetta proprio tra Mkhitaryan e Pellegrini, guardando anche al match di domenica contro il Milan a San Siro. Fazio e Perez hanno chance di partire dall’inizio. In porta Mirante.
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