La tappa di Istanbul, con il successo ampio e convincente contro il Basaksehir, è stata più significativa di quanto si possa pensare, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
Roma, Paulo e i suoi fedeli
Fonseca ha trovato la squadra titolare: dieci su undici fissi. L’unico posto ancora vacante è quello del terzino destro
Sia per dar forza alla qualificazione sia perché Fonseca, giovedì sera allo stadio Fatih Terim, ha messo in piazza la sua Roma, la formazione ideale. Che, guardando gli interpreti utilizzati in Turchia, è per nove-undicesimi quella che ritiene la migliore. In questo momento, con l'indisponibilità di Cristante che ritiene fondamentale per il suo sistema di gioco, anche per dieci-undicesimi, con Diawara ormai play di riferimento.
I giallorossi hanno concesso il bis in 5 giorni: 3-0 contro il Brescia all'Olimpico, sfruttando le palle inattive, e 0-3 contro il Basaksehir, rigore e doppia verticalizzazione. La sintesi del calcio del portoghese che, alzando il baricentro, si è preso il match senza correre rischi (2° clean sheet di fila e 6° stagionale). Pressing e dominio, cioè pieno controllo.
Il ruolo di terzino destro è ancora da assegnare. Il posto sarebbe stato di Zappacosta che ha chiuso la stagione prima ancora di cominciarla. Restano gli altri pretendenti. Il titolare dovrebbe essere Spinazzola, ma il più affidabile, al momento, sembra essere Santon. E' l'unico ballottaggio per la trasferta in Veneto, sempre che Florenzi non prepari in queste ore il ribaltone.
Poi c'è la Roma da 10. Pau Lopez, Mancini, Smalling, Kolarov, Diawara, Zaniolo, Pellegrini, Veretout, Kluivert e Dzeko. La squalifica di Zaniolo dovrebbe automaticamente chiamare in causa Under, anche se Mkhitaryan avanza la sua candidatura. Ma in questo caso, Kluivert sarebbe costretto a giocare a destra. E Fonseca è contrario a alla rivisitazione del copione giallorosso.
La ritrovata efficacia è coincisa con il ritorno di Pellegrini, giocatore chiave per Fonseca quanto i senatori Kolarov e Dzeko (guarda caso i 3 sostituiti giovedì sera a risultato acquisito).
Il centrocampista è l'unico che rischia il passaggio in profondità, anche a costo di sbagliare. Così ha mandato in porta sia Kluivert che Dzeko. Pellegrini ha il contratto che scade nel 2022. Il management di Pallotta lo chiamerà nel 2020 per allungare l'intesa, magari togliendo la clausola dal 30 milioni. È leader a 23 anni, i compagni dipendono da lui. Non a parole, nelle giocate. E Pastore, ancora fermo per un'infiammazione tra l'anca e il bacino, torna a essere solo l'alternativa.
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