rassegna stampa

Roma, Pau Lopez problema numero 1

LaPresse

Il portiere spagnolo come Olsen è rimasto vittima della “maledizione Alisson”. Troppi gli errori decisivi nel finale di stagione, ma trovare un sostituto non sarà facile

Redazione

Se prima della pandemia, al netto del gravissimo errore nel derby, il rendimento di Pau Lopez poteva essere considerato tutto sommato sufficiente, nel post-lockdown l'ex Betis ha deluso, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

Un calo più mentale che atletico. All'improvviso, tutto è diventato difficile. Anche in un momento felice per la squadra, capace di inanellare 7 vittorie nelle ultime 8 gare, una semplice strada in pianura per Pau s'è trasformata nel Tourmalet. Il leggendario Lev Yashin, amava raccontare che "se non sei tormentato dopo aver fatto un errore, non sei un grande portiere".

Forse Lopez lo ha preso troppo alla lettera. Perché gli errori sono diventati all'improvviso come ciliegie: uno s'è tirato dietro l'altro. Dopo Napoli (dove è stato il migliore in campo), ogni gara seguente ha lasciato a desiderare. L'uscita sbagliata, gli errori reiterati in disimpegno con i piedi, il gol evitabile, la papera. Ferrara e Torino sono stati i campanelli d'allarme, Duisburg (contro il Siviglia) ha rappresentato la resa inerme.

Lopez è giunto a Roma la scorsa estate. Il suo compito era far dimenticare Olsen ma la pressione di dover rappresentare il post-Alisson, ha sempre aleggiato su di lui.

Se resterà, lo dovrà soltanto alla valutazione fatta la scorsa estate (23,5 milioni più la metà di Sanabria). Ora a bilancio pesa 20,6 milioni. Difficile, dopo una stagione del genere, che ci sia qualche club diposto a pagare tanto. La Roma ha provato a offrirlo in Germania (Bayer Leverkusen) sentendosi a sorpresa chiedere informazioni su Olsen. Ma a Trigoria, le riflessioni sono aperte.

Si riuscisse ad imbastire un'operazione con la formula del prestito con obbligo di riscatto (considerando che nel prezzo finale, peserebbe un altro anno di ammortamento) verrebbe presa in considerazione.

Domanda lecita: chi al suo posto? Dipendesse da De Sanctis, Meret (per il quale l'agente Pastorello nei giorni scorsi ha ribadito: "Deve giocare, siamo disposti anche ad andare in prestito") avrebbe molte chance. Sfruttando il fatto che a Napoli, il titolare per Gattuso è Ospina, la possibilità d'imbastire uno scambio non è da scartare.

Gollini piace molto (a Fienga) ma costa altrettanto (25 milioni). Poco meno Cragno (blindato ieri da Giulini) e Musso (20). Ecco quindi che non vanno scartate due ipotesi low cost. La prima è Sirigu. Il 33enne portiere granata ha rotto con Cairo. Vuole andare via. Ha un contratto che scade nel 2022, il Toro lo valuta 8 milioni ma deve prima trovare un sostituto.

L'altra pista, da non sottovalutare, porta a Perin (classe 92) che potrebbe (insieme a Romero) entrare in un giro di plusvalenze con la Juventus.