Di Francesco, oltre a tenersi stretto il 3° posto a 3 giornate dal traguardo (e a 6 punti dall'obiettivo Champions), può guardare più in là della classifica in campionato: le 2 vittorie contro Spal e Chievo, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, sono servite per collaudare e promuovere l'assetto da schierare mercoledì sera contro il Liverpool per tentare, nella semifinale di ritorno, il nuovo ribaltone. Le certezze, a quanto pare, sono più dei dubbi e aiutano nella preparazione della sfida più complicata. C'è solo da scegliere gli interpreti che fisicamente e, anche psicologicamente, stanno meglio.
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Roma, modello gol per la Champions
Nelle ultime due giornate di campionato l'attacco si è improvvisamente risvegliato. Efficace nei movimenti, più che negli interpreti
Eusebio non ripeterà la virata tattica di Anfield, dove usò la linea a 3 per dare continuità al sistema di gioco risultato decisivo per eliminare il Barça il 10 aprile. Martedì scorso, nonostante la prova convincente contro la Spal, abbandonò il 4-3-2-1 e passò al 3-4-2-1. Che non intende, però, riproporre nel 2° match contro i Reds. La Roma propositiva vista a Ferrara e sabato all'Olimpico merita di giocarsi la Grande Chance. La formula, con gli esterni offensivi più dentro il campo e quindi più vicini al centravanti, funziona: lo confermano le occasioni create e i gol realizzati (7, più 2 pali). La posizione di chi parte dietro alla prima punta, del resto, favorisce l'inserimento delle mezzali e dei terzini. C'è, quindi, più di una soluzione per lasciare il segno.
La novità, dopo il test di sabato, sarà il tridente pesante: Shick, Dzeko ed El Shaarawy sono pronti per cominciare anche la partita contro il Liverpool. Solo al San Paolo, il 3 marzo scorso, Di Francesco aveva visto festeggiare contemporaneamente le 3 punte titolari: contro il Napoli segnarono Under, Dzeko (doppietta) e Perotti. Contro il Chievo, ancora 4 gol dal trio offensivo: Schick, Dzeko (altre 2 reti) ed El Shaarawy. Eusebio, in questo finale di stagione, si fida di loro.
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