La piazza, dopo il passaggio di proprietà da James Pallotta a Dan Friedkin, si interroga sulla Roma che verrà. L'allenatore è lo stesso, anche la squadra è per ora identica, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". Anche il management è sempre quello: ha gestito la svolta e chiuso l'annata il 6 agosto a Duisburg contro il Siviglia. A quanto pare non sarà cambiato, a meno di ribaltone improvviso in altri club, in queste settimane: la decisione, magari con l'insediamento del nuovo presidente, a mercato dunque concluso (il via 1° settembre, lo stop il 5 ottobre).
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Roma, mercato fatto in casa
Fienga e De Sanctis gestiranno questa fase, poi uno tra Paratici, Ausilio e sullo sfondo Giuntoli
Guido Fienga, il ceo confermato da Friedkin, è a Roma da venerdì, pronto a gestire questa fase in prima persona. E con Morgan De Sanctis, nominato formalmente ds dopo il licenziamento di Gianluca Petrachi, al suo fianco e comunque operativo a Trigoria in queste ore.
Fienga ha ribadito il suo pensiero a Dan (non Ryan) Friedkin nel vertice di mercoledì a Londra: adesso non ha bisogno del ds. Anche perché le operazioni più articolate andranno fatte con la Juve, l'Inter e il Napoli. Sono i top club italiani con i quali ha già lavorato l'estate scorsa e anche a gennaio: feeling con il bianconero Fabio Paratici, braccio di ferro con l'interista Beppe Marotta e altalena con Aurelio De Laurentiis. Ovviamente ha promesso a Friedkin che, in cambio dell'attesa, gli proporrà qualche candidato eccellente per riempire il vuoto nell'organigramma societario. Paratici è il top, ma la Juve se lo tiene stretto: il suo contratto, comunque, scade a giugno. Ma senza alcuna certezza, la Roma non può stare più di un anno senza ds. A Fienga piace anche Piero Ausilio che ha rinnovato con l'Inter fino al 30 giugno 2022. Cristiano Giuntoli, invece, è solo spettaore interessato: deve pagare una penale (più di 2 milioni) per lasciare il Napoli che lo blindato fino al 30 giugno del 2024
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