Alla luce delle due sconfitte che hanno preceduto la pausa (Moenchegladbach e Parma) e che hanno proiettato al momento la Roma fuori dalla zona Champions (è sesta) e a rincorrere nel girone di Europa League (dov'è terza a due gare dal termine), sarebbe ingiusto dimenticare il lavoro di Fonseca nell'emergenza, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Roma, la prova dell’abbondanza
Fonseca da domenica si troverà a dover gestire un gruppo quasi al completo dopo aver scoperto il miglior assetto nell’emergenza
Poche mosse ma efficaci per la riqualificazione del gruppo, evidenti nel trittico Milan-Udinese-Napoli. A partire dalla scelta di impiegare un terzino più fisico a destra (Spinazzola o Santon), passando per Mancini mediano nel 4-1-4-1 in proiezione difensiva e rispolverando Pastore che ai più sembrava ormai un calciatore destinato a campionati esotici.
Ora, però, il momento del bisogno è finito ed è quantomeno curioso capire come si comporterà il tecnico.
La Roma nell'emergenza s'è riscoperta più guardinga, meno spettacolare e ha dato il meglio di sé quando ha incontrato squadre che hanno accettato di fare la partita e non chiudersi. Cosa accadrà adesso che avrà di nuovo la qualità a disposizione? La mossa che viene scontata pensare è arretrare Mancini (al posto del titubante Fazio) vicino a Smalling e spostare Pellegrini di nuovo a centrocampo, per non perdere il momento-sì del Flaco.
Può apparire un paradosso ma Fonseca dovrà esser bravo - oltre a mantenere l'equilibrio tattico raggiunto - anche a controllare quello nello spogliatoio. Perché è più facile gestire una rosa dove i titolari sono riconosciuti e le riserve sono consapevoli del loro status. Chi nell'emergenza è riuscito ora a ritagliarsi un posto al sole, difficilmente accetterà di fare un passo indietro. Si chiama "abbondanza" che per ogni tecnico - dalla serie A ai dilettanti - viene sempre considerata "un bene, un vantaggio".
Ma che come tutti gli eccessi (passare di colpo dalla penuria alla possibilità di scegliere, scontentando inevitabilmente qualcuno), va maneggiata con cautela.
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