Un mercato che non ti aspetti. Meno spendi, più ti rinforzi. Con la politica del parametro zero, ecco il volto che cambia. E di conseguenza si modificano le ambizioni. La Roma dello scorso anno, che al massimo era partita con la speranza di arrivare al quarto posto, ora non c’è più. Il doppio salto - sottolinea Alessandro Angeloni su 'Il Messaggero' - l’ha voluto la proprietà, che in tempi non sospetti aveva scelto Mourinho. Un mercato misurato da punto di vista economico, con soli sette milioni fin qui spesi (per Celik), ma scintillante nella sostanza. La Roma ha scelto la strada dell’instant team, e il progetto triennale si è accorciato. Il sacrificio economico, la Roma, lo ha dovuto fare sugli ingaggi. Il parametro zero ha questo risvolto negativo, ma avere in squadra gente di classe ed esperienza come Dybala, Wijnaldum e Matic ti ripaga della spesa, perché dà modo di poter sognare e di uscire definitivamente dalla prigionia dell’utopia. Tiago Pinto nelle prime settimane di mercato non ha fatto altro che predicare calma, frenando ogni tipo di entusiasmo che derivava da voci incontrollate, che addirittura avevano messo sul piatto degli arrivi gente dalle grandi tasche come Ronaldo. Pinto ha corso da solo e pian piano è riuscito a sistemare una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore. Non ha ceduto davanti alle pretese del Sassuolo, che ha sparato alto per la cessione di Frattesi. Ha scelto altre vie.
Il Messaggero
Roma, instant team per il sogno scudetto
E’ intervenuto su Dybala quando le cifre dell’operazione erano più abbordabili e ha convinto Matic in poco tempo, con l’aiuto - sempre - della parola di Mourinho. La Roma adesso non si nasconde, lo scudetto diventa un obiettivo possibile, cosi come provare a vincere l’Europa League. Obiettivi non certo scontati, ma possibili. E il mercato deve ancora terminare, aspettando altre sorprese, nascoste per il momento dietro all’angolo. E’ stata buona anche la fase delle cessioni: ad eccezione di Dybala, per ogni arrivo c’è stata una partenza e ora si attende lo slancio finale per il definitivo smaltimento della rosa, che come nomi grossi vede ancora in organico gente come Diawara, Shomurodov e Kluivert (che sta trattando con il Fulham per l’uscita a titolo definitivo), oltre ai vari Riccardi e Calafiori. Mourinho non ha smesso di chiedere (la rosa è competitiva, non ancora completa) anche se per adesso può dirsi soddisfatto della squadra, che ha in pratica due giocatori per ogni ruolo. C’è solo un rischio: perdere proprio ora Zaniolo, ma a quanto pare Mourinho non è più troppo convinto come poteva esserlo due mesi fa. E ciò che dice lo Special, quest’anno, è diventato legge.
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