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Roma, il gioco delle alleanze

LaPresse

L'arrivo di Tiago Pinto cambierà alcuni equilibri, interni ed esterni alla Roma

Redazione

In patria c'è chi lo definisce "encantador". Ossia seduttore, ammaliatore. In effetti Tiago Pinto deve avere realmente qualcosa di particolare. Altrimenti il Benfica non lo avrebbe assunto a 28 anni, a seguito di un paio d'interventi nell'assemblea dei soci riguardanti il rafforzamento del club, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

E quel quid in più deve averlo percepito anche Vertonghen la scorsa estate. Libero a parametro zero, finito nel mirino della Roma e di altre big europee, il difensore sceglie invece la società portoghese. Il motivo? Ça va sans dire: "Non ero minimamente convinto di accettare. Poi però, ho parlato con Tiago Pinto e dentro di me ho sentito un click. Gli sono bastati 45 minuti per convincermi". Probabilmente lo stesso click che deve aver indotto Dan Friedkin ad affidargli la direzione generale dell'intera area sportiva giallorossa.

Pinto è un nome a sorpresa. Non soltanto per i media e i tifosi. Ma anche per la maggior parte degli addetti ai lavori che si rapportano quotidianamente con Trigoria.

Nel 2017 Pinto ha iniziato ad occuparsi meramente di calcio, ma il ruolo di direttore sportivo non lo ha mai esercitato. Ed è proprio per questo motivo che la Roma lo ha presentato come dg: essendo sprovvisto della qualifica, era l'unico modo per tesserarlo (e dargli subito forza) in attesa del corso che dovrà svolgere a Coverciano.

Inevitabilmente il suo arrivo cambierà alcuni equilibri, interni ed esterni. Non è un mistero che negli ultimi anni la Roma, oltre ad avvalersi della collaborazione di due agenti molto vicini al Ceo Fienga, si sia appoggiata spesso e volentieri a Raiola.

Pinto invece chiama Mendes. Basta andare a vedere l'influenza della GestiFute, società di procure calcistiche, nelle operazioni in entrata e uscita del Benfica dove direttamente o indirettamente c'è sempre lo zampino del potente manager portoghese. Inevitabile che un legame così solido, costruito nei tre anni di direzione a Lisbona, Pinto lo manterrà e trasferirà anche a Trigoria. E in questo contesto, appare difficile all'orizzonte una convivenza - seppur esterna - tra Mendes e Raiola. Dinamiche che saranno più chiare nei prossimi mesi.

Pinto è stato scelto dai Friedkin, attesi domenica all'Olimpico per Roma-Parma. Non ci sarà invece Dzeko, risultato anche ieri positivo al tampone.