rassegna stampa

Roma, il futuro passa dalla City

Vertice a Londra tra Fienga e Friedkin jr per garantire solidità e competitività al club

Redazione

Ci siamo, la Roma volta pagina, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. E' l'inizio dell'éra Friedkin. Non nella Capitale, ma nella City. Fienga, il ceo appena confermato, è già a Londra. E da stamattina comincerà a disegnare con Ryan Friedkin, il figlio del presidente Dan, la strategia per la nuova stagione.

Il 1° test della Roma del texano con il neopromosso Benevento di Pippo Inzaghi: amichevole il 5 settembre a Trigoria. Fienga, invece, si è messo d'accordo con Friedkin jr nell'ultimo weekend: si incontreranno nell'ufficio che Pallotta aprì a Londra qualche anno fa. Lì si è spesso presentato Baldini, l'ex consulente del presidente uscente. Sponsor e operazioni di mercato sono spesso uscite da quelle stanze. Il ceo giallorosso ospiterà l'erede del nuovo proprietario, accompagnato dal fedelissimo Eric Williamson che fa parte del comitato esecutivo con i Friedkin, Marc Watts e Fienga. Con loro i legali del Friedkin Group e alcuni esperti di finanza. La priorità è mettere in sicurezza Casa Roma. Anche passando attraverso la costruzione dello stadio: Dan è già in contatto per avere qualche certezza sull'area e sul percorso da fare entro fine anno.

"Io voglio esserci per la prima in campionato", ripete da qualche giorno Ryan. È quanto si augurano nella Capitale. Ancora non è possibile fissare la data dello sbarco dei Friedkin. Il dpcm sulle misure di contenimento è stato prorogato fino a 7 settembre e chissà se sarà subito possibile arrivare dagli States.

Quanto al mercato la Roma comprerà per riprendere quota in Italia e all'estero. Ma il miglioramento della rosa sarà possibile solo con alcune dismissioni tecniche. Il gruppo, quasi 30 giocatori, è ritenuto esagerato. Come il monte ingaggi. Solo tagliando si cresce.

Fienga resterà a Londra almeno un paio di giorni.  La Roma cerca profili in stile Pedro: campione e leader, anche se ha superato i 30 anni. Smalling, in questo senso, rimane nell'elenco di chi può (ri)entrare nella nuova rosa. Fonseca è d'accordo: integrare e non stravolgere. E la virata tiene conto dei possibili investimenti: se si sceglie l'Allison o il Salah del momento, non viene accolto pensando a quale plusvalenza porterà nel bilancio dopo 24 o 48 mesi. Se il colpo è di lusso, viene fatto per arrivare al successo e non per riempire il forziere.