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Roma & Eusebio, l’ultimo Porto

LaPresse

I quarti di Champions e la panchina dell’allenatore: a Oporto un doppio bivio

Redazione

Notte da dentro o fuori. Banale, vero. Anzi scontato. Ma è così quando è in programma la sfida di ritorno di qualsiasi turno ad eliminazione diretta e di qualunque coppa quando il punteggio della partita d'andata è rimasto in bilico, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

A Oporto non c'è, dunque, in ballo solo la promozione della Roma ai quarti per il 2° anno di fila o l'esclusione della stessa dalle migliori 8 d'Europa. Testa o croce anche per Di Francesco. Il destino dell'allenatore seguirà il verdetto del campo: in caso di qualificazione resterà sulla panchina giallorossa, al contrario con l'eliminazione dovrà lasciarla all'erede.

Pallotta, su consiglio del suggeritore-consulente Baldini, ha scelto il successore di Di Francesco dopo il ko del 23 settembre a Bologna: Paulo Sousa.

Monchi per 5 mesi ha fatto scudo all'attuale allenatore. Il ds, ormai più vicino all'Arsenal (a Londra lo aspettano addirittura a fine marzo) che al tecnico, si è dovuto arrendere domenica sera. Anche se la soluzione scelta a Boston non piace al gruppo. Che preferirebbe l'ex compagno Panucci, attuale ct dell'Albania. La proposta del club giallorosso è legata al 4° posto: senza il raggiungimento dell'obiettivo, stop all'avventura pure per chi entra in corsa. Donadoni è disponibile, accettando il legame di 4 mesi, ovviamente da allungare se farà centro: in questo senso è il traghettatore ideale. Sousa, invece, chiede di restare a prescindere e almeno fino al 30 giugno 2020: Baldini vorrebbe accontentarlo. Rilancio del Bordeaux, ad inizio settimana: contratto fino al 30 giugno 2021, con ingaggio da 2,3 milioni netti all'anno. Paulo, però, prende tempo: domani la sua risposta definitiva al club francese.

Di Francesco, anche se tentato dalla difesa a 3 (provato lunedì il 3-5-2) con cui eliminò il Barcellona di Messi il 10 aprile 2018, accontenta i giocatori che lo devono aiutare nel match della verità e ripropone quindi il 4-2-3-1, usato in corsa pure contro la Lazio. Ma azzerando, o quasi, la linea difensiva del derby: dentro Karsdorp, Manolas e Marcano, fuori Fazio e Jesus. Più Florenzi alzato nel tridente a destra o, se a destra si sposterà El Shaarawy, anche lui spinto in panchina come i due centrali. In mezzo al campo spazio ai senatori, torna Nzonzi accanto De Rossi. Zaniolo, invece, sale dietro a Dzeko e si riprende il ruolo di trequartista. In caso di ripensamento, ecco pronto il 4-3-3: con Pellegrini in campo e non più Nzonzi.

La qualificazione garantirebbe alla Roma almeno altri 20 milioni (incassati fin qui quasi 70): 10,5 per la promozione al turno successivo, più l'incasso della partita in casa e il market pool (cifra che si calcola al traguardo e che aumenta a seconda delle gare disputate e se, ad esempio, dovesse uscire la Juve come accadde la stagione scorsa).