San Siro, del resto, è sempre un'occasione, al di là della posta in palio. Certo, per Matias Soulé oggi pomeriggio dovrà essere tutto diverso, perché un conto è capitarci con la maglia del Frosinone, oppure per qualche spezzone con quella della Juve, quando si ha poco più di un ragazzo ai primi calci e con responsabilità minime, un altro è correre su quel prato con una squadra ormai sulle spalle, con l’onere di sostituire un mostro sacro come Dybala. Soulé ha vissuto mezza stagione quasi in retroguardia con il peso sulle spalle di quei trenta milioni (abbondanti) spesi per lui dalla Roma, che vedeva in lui l’immediato post Dybala. Solo un gol a Verona e poi stop, tanta panchina e la Seleccion persa dopo una convocazione settembrina. A gennaio - sottolinea Alessandro Angeloni su 'Il Messaggero' - poi ha vissuto sul piede di partenza, proprio mentre la Roma stava rimettendo le ali. Il turnover lo ha salvato e la mano magica di Ranieri gli ha restituito la voglia di giocare a calcio, correre, pure sacrificarsi, e sorridere. Lui ha saputo rispondere: ha ricominciato dalla punizione magica a Parma. Per sir Claudio,Matias era comunque "il futuro" e da Roma non si sarebbe spostato. Matias ha ritrovato se stesso, si è immedesimato in Dybala. La Roma ha bisogno di punti per sperare ancora nel quarto posto e la sfida di oggi non è per calciatori banali e gli argentini sul quel terreno hanno fatto la storia. Soulé ha l'occasione per dimostrare che quel futuro di cui parla Ranieri è già cominciato. Contro l’Inter ha vinto solo una volta, e proprio a San Siro, quando vestiva la maglia della Juve. Starà vicino a Dovbyk, e questa Roma anemica da corto muso dipenderà dalle loro giocate.
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Il Messaggero
Roma e Soulé, il futuro è qui
I giallorossi a San Siro cercano un successo per sognare ancora la Champions. Il tecnico si affida all’estro di Matias, decisivo con gol e assist dopo il ko di Dybala
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