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rassegna stampa

Roma, è ora di crescere

Getty Images

Giallorossi a Bergamo per invertire un trend che li vede vincenti soltanto con le medio-piccole

Redazione

Fonseca si approccia alla sfida con l'Atalanta non cadendo nel tranello di chi vorrebbe i giallorossi già proiettati verso un altro traguardo che non sia la qualificazione in Champions, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

"Scudetto? Siamo a dicembre, tutte le squadre sono molto vicine e possono arrivare nelle prime quattro posizioni. Vogliamo fare meglio della scorsa stagione, l'obiettivo è arrivare fra le prime quattro. È presto per parlare di altre ambizioni". Non esclude nulla preferendo però rimanere con i piedi ben saldi a terra per non perdere di vista l'obiettivo suo (propedeutico alla conferma) e del club. "Voglio essere sempre equilibrato e che lo sia anche la squadra. Quando vinciamo non sono il migliore al mondo così come quando perdiamo non sono il peggiore".

Nonostante si sia disputato soltanto un terzo del torneo, la posta in palio questa sera è alta. La conferma arriva da Fonseca che per l'occasione rispolvera la lingua di legno di garciana memoria. Così, appena si accenna alla formazione, il portoghese si chiude a riccio: "Farò due o tre cambi, non di più!. Non svela però né chi sarà il portiere (Mirante favorito su Pau Lopez), tantomeno chi giocherà in mediana con Veretout ("Villar, Cristante o qualcun altro"), né se Pedro partirà dall'inizio: "Può essere una soluzione".

Fonseca vuole i tre punti, anche per invertire un trend che lo vede vincente soltanto con le medio-piccole (en-plein di successi, 7 su 7, con squadre dal decimo posto in giù) e in difficoltà con le prime 8 (appena 4 punti in 5 gare con Verona, Juve, Milan, Napoli e Sassuolo).