La qualificazione c'è e va bene così, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Oggi il sorteggio a Nyon (ore 13 su Sky, canali 200 e 203) consegnerà alla Roma la rivale da affrontare agli ottavi.
rassegna stampa
Roma, avanti brutta
Giallorossi qualificati agli ottavi di finale di Europa League grazie al gol di Kluivert che pareggia il vantaggio belga di David
Obiettivo, dunque, centrato. L'1-1 in Belgio, dopo l'1-0 dell'Olimpico nella gara d'andata (con questo punteggio, avanti 10 volte su 11), ha certificato la promozione dei giallorossi che hanno eliminato il Gent e messo qualche altro milione in cassaforte (5-6, contando bonus Uefa, market pull e prossimo incasso). Ok il risultato, ma non la prestazione. Sciatta e difettosa. Più di mezza squadra ha fatto scena muta, come se non si fosse presentata in campo. Gaffe di gruppo e individuali che andranno esaminare a Trigoria per dare un senso all'avventura continentale e per cercare di rientrare in corsa per la zona Champions.
Fonseca, anche per dare la necessaria continuità al suo lavoro, ha limitato al minimo il turnover che non gli ha però portato niente in dote. Solo 3 novità dopo il successo contro il Lecce: dentro Spinazzola da terzino destro per Peres, escluso dalla lista Uefa, e gli esterni alti Perez, sulla stessa fascia, per Under, lasciato in panchina, e Kluivert, a sinistra, al posto dell'infortunato Pellegrini, con Mkhitaryan spostato a fare il trequartista.
Gli interventi, a parte Kluivert che ha ritrovato il gol dopo quasi 3 mesi, sono risultati deleteri: inutile la presenza sia di Spinazzola sia di Perez. Catena di destra, insomma, spezzata sul nascere e di conseguenza vulnerabile.
La Roma, rispettando la traccia del suo 4-2-3-1, usa le fasce per attaccare: Perez e Kluivert si accentrano alle spalle di Dzeko per fare spazio rispettivamente a Spinazzola e Kolarov che spingono da dietro. La soluzione funziona, e nemmeno sempre, a sinistra. Solo a intermittenza il pressing dei giallorossi che aspettano nella loro metà campo, lasciando Mkhitaryan e Dzeko a disturbare chi è chiamato a impostare dal basso. Se il sistema di gioco, però, si allunga, aumentano i varchi e ovviamente i rischi. La fase difensiva è approssimativa. Senza organizzazione, si sbanda. Smalling è l'unico lucido.
Kolarov colpisce il palo, rasoiata di sinistro in diagonale, all'alba del match e Mkhitaryan, con tocco garbato d'esterno destro, lancia Kluivert nell'azione del pari, festeggiato appena 4 minuti dopo la rete del vantaggio di David, già 23 gol stagionali, regalata da Mancini, fuori posizione sul cross di Bezus da destra dove Kolarov indietreggia e Veretout rinuncia all'aggressione. Lo stesso Spinazzola è in ritardo nella chiusura. La sofferenza è soprattutto a destra, dove riparte veloce e tecnico David che sfrutta la collaborazione di Odjidja. Perez dà la sua disponibilità, ma quella corsia è il lato debole.
La Roma non controlla come vorrebbe la partita: è lenta e disordinata. Il Gent si deve però accontentare della superiorità nel possesso palla (quasi il 60 per cento), non riuscendo a creare pericoli. Smalling è padrone dell'area e della situazione. Agli ottavi ci vorrà di più..
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