"È l'ultima volta, e andiamo". Nei 10 secondi della Tunnel Cam giallorossa di Inter-Roma c'è tutto Ranieri. O quasi. Quella risata verace che mette da parte per un attimo la cadenzata che spesso accompagna da anni le risposte da zero a zero davanti ai microfoni (della serie: se volete raggirarmi, provateci con un altro), racchiude solo una parte di Claudio. Quello bonario, compagnone ed empatico che sa divertire e divertirsi, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Ma poi, come Giano Bifronte che gli antichi romani raffiguravano con due volti - poiché poteva guardare sia il futuro che il passato - c'è anche un altro Ranieri. Quello che non guarda in faccia nessuno, puoi chiamarti Totti o Abdulhamid per lui è indifferente. Francesco ne sa qualcosa, insieme a De Rossi, con la famosa sostituzione nell'intervallo del derby poi vinto in rimonta nel 2010 con la doppietta di Vucinic. Quello forse è l'esempio clou. Ma quest'anno è stato un susseguirsi di episodi analoghi. Claudio del resto è fatto così: ti rilancia quando meno te l'aspetti (leggi Pellegrini nel derby d'andata) per poi accantonarti quando si rende conto che il calciatore in questione ha un calo di forma o un atteggiamento che lui gradisce poco. Sarà una casualità, ma da quando Paredes ha parlato di aver fatto di tutto per tornare al Boca a gennaio, è sparito dai radar. Ok, Cristante in questo momento ha qualcosa in più rispetto a tutti, Koné sembra aver finalmente trovato la posizione migliore giocando centrale come fa nella Francia e Leo ha tirato la carretta per tante partite. Fatto sta che con Verona e Inter, come era già accaduto a Lecce un paio di giornate prima, è rimasto seduto in panchina, vedendo subentrare in corsa - soltanto nel suo ruolo - Pisilli e Gourna Douath. L'argentino (tra l'altro rilanciato proprio da Claudio dopo l'ostracismo patito nei due mesi di Juric) è soltanto l'ultimo sali e scendi stagionale. Hummels, ad esempio, è un altro esempio. Il tedesco si è acceso e spento come una lucina di Natale.
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Ranieri, un duro dietro i sorrisi. E la Roma corre
Sarà una casualità, ma da quando Paredes ha parlato di aver fatto di tutto per tornare al Boca a gennaio, è sparito dai radar
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