Roma-Leicester è la partita di Claudio Ranieri, scrive Stefano Boldrini su Il Messaggero, la partita di una vita e di un successo planetario che sbalordì il mondo. È il cuore e la professione. È il sentimento e la ragione. Roma e la Roma marciano insieme nella biografia dell’allenatore di San Saba, 70 anni e mezzo secolo di calcio da professionista. Il Leicester è stato l’attimo fuggente, capitato quasi per sbaglio, ma poi afferrato con mano sicura, fino a realizzare un’impresa leggendaria, il titolo inglese vinto da una provinciale delle Midlands, mettendo in riga tutti gli squadroni della Premier. La Roma è una compagna di vita e se uno chiedesse a Ranieri quale sia il suo umore in questa doppia sfida della semifinale di Conference League, risponderà: "Io tifo Roma". Due esperienze in panchina e uno scudetto sfiorato nel 2010, dopo una splendida rimonta, franata in una sconfitta all’Olimpico contro la Sampdoria. Quella Roma, ereditata da Spalletti, finì seconda dietro all’Inter del Triplete, giustiziera dei giallorossi anche nella finale di Coppa Italia. Ranieri vide dissolversi il sogno di una vita sul più bello, dopo aver battuto l’Inter all’Olimpico grazie a un gol di Luca Toni. Ranieri lasciò il Leicester nel febbraio 2017, esonerato tra le polemiche e l’ombra di una rivolta di una parte dello spogliatoio contro di lui. Nel 2019, fu chiamato al capezzale di una Roma in crisi: non andò benissimo, ma le lacrime di Claudio sotto la pioggia, acclamato dai tifosi giallorossi, sono scolpite nei ricordi. Il Leicester è oggi nelle mani dell’allenatore nordirlandese Brendan Rodgers, un altro dei coach cresciuti sotto l’ala di José Mourinho.
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Il Messaggero
Ranieri, il baronetto tra cuore e storia: ama Leicester, tiferà per Mourinho
Con i giallorossi due esperienze in panchina e uno scudetto sfiorato nel 2010
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