Una Roma priva di monumenti non si vede da secoli. Al contrario della città, la squadra che si prepara al derby qualche ‘monumento’ per strada lo ha smarrito, scrive Daniele Aloisi su Il Messaggero. Così Claudio Ranieri aveva definito Hummels e Paredes aggiungendo poi Dybala per completare la colonna vertebrale giallorossa. Andiamo con ordine. La stagione di Paulo è finita in anticipo. Sta lavorando, la riabilitazione prosegue senza intoppi. E domenica sarà allo stadio. Chi rischia di vederlo dalla panchina è Hummels. Assoluto protagonista in quello d’andata con una prestazione da campione e nella rissa finale con Castellanos. Ora è cambiato tutto. Ha annunciato il ritiro a fine stagione e nelle ultime 10 di Serie A ha giocato dal 1’ solamente 4 volte. In mezzo il disastro di Bilbao che ha compromesso la qualificazione in Europa League. Il ballottaggio con Celik è aperto ed è uno dei pochi dubbi di Ranieri. Scalpita Paredes dopo la panchina inaspettata contro la Juventus. Ha tanta voglia di essere in campo nel derby che ormai vive come un romano. Tra i tre leader citati nei mesi scorsi da Claudio è l’unico ad essere quasi certo di giocare titolare. A proposito di monumenti. Uno che appare incompiuto – come la Sagrada Familia a Barcellona – è Lorenzo Pellegrini. Nel derby d’andata ci ha messo 10 minuti per entrare nel tabellino dei mercatori e va a caccia del quarto gol contro la Lazio. Anche ieri si è allenato in gruppo con un vistoso cerotto sul polpaccio destro. Ma il problema accusato all’antivigilia di Roma-Juventus è superato.
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Quei ‘monumenti’ ormai ai margini. Ora Paredes rischia di essere l’unico
Hummels e Pellegrini in ballottaggio per il derby. Dybala non ci sarà per infortunio
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