C’è chi vorrebbe non farlo passare, ma l’emendamento del governo al decreto Mille proroghe, depositato in Senato, dedicato alle plusvalenze nelle società sportive adesso sembra blindatissimo. In sostanza, l’intervento elimina la possibilità per i club di poter ripartire le plusvalenze in cinque anni ai fini della determinazione del reddito nel caso di possesso di un anno, rientrando pertanto nella condizione generale del possesso triennale. Fino a oggi - spiega Salvatore Riggio su 'Il Messaggero' - i club potevano diluire in cinque anni il “bene” giocatore anche nel caso in cui fosse rimasto con la stessa maglia per un solo anno. Invece, adesso tutto cambia: la diluizione scatterà solo dopo tre anni di permanenza. Ma non finisce qui.
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Il Messaggero
Plusvalenze, in arrivo la stretta: il mercato va verso una svolta
L'intervento del governo ha l'obiettivo di limitare le plusvalenze nate da movimenti di giocatori senza trasferimento di soldi
L’emendamento del governo limita l’ammontare della plusvalenza oggetto di ripartizione in cinque anni alla sola quota parte proporzionalmente corrispondente al corrispettivo in denaro. L’obiettivo è limitare le plusvalenze nate da movimenti di giocatori senza trasferimento di soldi. Con la modifica questi scambi andranno ad alimentare il reddito dell’esercizio in corso (quindi le tasse da pagare) e non potranno essere spalmate. Un disincentivo a tutte le operazioni che prevedono uno scambio secco. Il prossimo step (imminente) è valutare l’impatto fiscale sui club della nuova norma, che dovrebbe comunque essere piuttosto limitato.
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