rassegna stampa

Parnasi e le mire oltre lo stadio: “A che punto è il Campidoglio 2?”

Il costruttore romano pensava di realizzare nuovi impianti sportivi nell'area dell'ex fiera di Roma e in quella dello stadio Flaminio

Redazione

Ben inserito nella galassia pentastellata, l'imprenditore Luca Parnasi aveva tanti progetti in mente che andavano anche oltre lo stadio di Tor di Valle, come riporta Il Messaggero.

Come racconta l'informativa conclusiva dell'indagine che ora rischia di portarlo a processo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, pensava di realizzare nuovi impianti sportivi nell'area dell'ex fiera di Roma e in quella dello stadio Flaminio. Uno dei whatsapp agli atti conferma il suo interesse anche in un progetto ormai quasi dimenticato: il cosiddetto Campidoglio due che - su progetto dell'architetto Paolo Desideri coinvolto proprio nell'inchiesta sul sistema Parnasi - dovrebbe ospitaree unificare numerosi uffici comunali nella zona dell'Ostiense. Il messaggino è del 18 aprile scorso e nell'informativa c'è un intero capitolo dedicato solo a questo: "Luca, che tu sappia a che punto sta la situazione di Campidoglio 2", chiede Parnasi al consulente d'eccezione del Comune Luca Lanzalone; e l'avvocato risponde: "Se ti riferisci all'altro palazzo: confusione totale"; "Ok, chi ha il file in mano?"; "Di Maio, io a tratti"; "Ok te ne parlo come ci vediamo", commenta l'imprenditore. Di certo, è significativo l'elemento che il progetto sia stato realizzato proprio dall'architetto Desideri.

In uno dei suoi verbali, Parnasi è esplicito sul rapporto che ha con lui: "Desideri si è presentato in ufficio - almeno questo è quello che mi ha detto Caporilli dicendo di avere la soluzione per il problema della proposta di vincolo sull'ippodromo Tor Di Valle, e presentandola come soluzione caldeggiata da Prosperetti. Disse chiaramente che avrebbe dovuto fare lui il progetto".

Effettivamente, proprio affidando al suo studio una parte del progetto Tor di Valle, e garantendo quindi che la commessa coinvolgesse anche la figlia del soprintendente Prosperetti, la società Eurnova ottiene la cancellazione di un vincolo che fino all'anno prima sembrava insindacabile.